di ROBERTA SCORRANESE
Mercoled 28 dicembre in omaggio con il quotidiano il primo volume del viaggio tra i grandi tesori della creativit. La meraviglia continua di una corrente estetica che conquist l’Europa. Putti riccioluti e corpi in torsione, stucchi sinuosi e colonne decorate
Questa una storia di putti riccioluti e di corpi in torsione, di stucchi sinuosi e di colonne decorate. Questa una storia di uomini, donne e affari, di meraviglia e di orizzonti lontani. la storia del Barocco, come solo Philippe Daverio la sa raccontare. A distanza di oltre due anni dalla morte, la sua voce continua parlarci d’arte. E una nuova collana dal titolo In viaggio con Philippe Daverio, serie inedita di libri illustrati in edicola con il Corriere della Sera, prende avvio con uno dei periodi storici che il critico milanese amava di pi, il Barocco.
L’epoca (a cavallo tra Cinque e Seicento) in cui l’arte usc dalle chiese e dai palazzi patrizi per diventare una vera e propria visione del mondo, fondendosi con un modo di pensare che da Milano arrivava fino a Palermo, proprio come questo viaggio di cinquanta volumi intende fare. E non solo attraverso la pittura e la scultura: il Barocco stato anche musica, teatro, architettura. stato alto artigianato, come le preziose cornici del Sansovino, scultore e architetto fiorentino vissuto a Venezia, quelle con tante rosette e baccellature che viene spontaneo esclamare: Ma quanto Barocco!.
E quanto barocca una chiesa piena di confessionali come quella, poniamo, del Ges a Genova. Dove, fa notare Daverio, la presenza di tanti angoli dedicati alla confessione ricorda una rete di intelligence deputata a carpire i dati sensibili del popolo (i gesuiti svolgevano un ruolo politico per il cattolicissimo governo di Spagna). E quanto barocca la Santa Teresa del Bernini, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma: il Barocco stato una precisa volont cardinalizia e papale, quando si decise il rilancio della citt sede del trono pontificio. Non era una moda, era una chiave di lettura: ecco perch si passa con tanta naturalezza dall’estasi della santa alle chiese con le quali il Bernini e il Borromini rivaleggiarono a colpi di effetti speciali, tocchi geniali, profondit prospettiche.
Nel frattempo, a Palermo, nasceva quell’angolo di citt che va sotto il nome di Quattro Canti e che oggi il cuore di un corpo urbanistico allungato nel Cssaro, la via principale. Poca pittura, a Palermo, tanta architettura, tanti monumenti al Barocco: la fontana Pretoria, per dire. Ma se ci si sposta di pochi chilometri e si entra nell’Oratorio di San Lorenzo, gli stucchi di Giacomo Serpotta (Jack lo Stuccatore, lo chiamava Daverio) ci ricordano che il Barocco stato anche innovazione: La voglia di imitare il marmo porta l’artista a una tecnica particolare chiamata lustratura, cio la capacit di finire la superficie del lavoro con polveri di marmo a caldo che danno l’illusione di un materiale metafisico e brillante.
Ma sar a Catania che il Barocco prender una piega ancora diversa: distrutta dal terremoto del 1693, la citt verr ricostruita seguendo i canoni di questo nuovo sentire, ma senza enfasi e senza retorica. piuttosto nei dettagli che si avverte il Barocco catanese: anche nei palazzi che sembrano pi rinascimentali o pi moderni, c’ una sottile teatralit che non solo propria dello stile, ma parte anche del carattere siciliano. Dunque il Barocco si mimetizza in una peculiarit regionale. D’altra parte, Gilles Deleuze ha rintracciato la piega barocca nella poesia di Mallarm cos come nella Recherche di Proust.
Piega dopo piega, eccoci nella provincia pi vivace, Rimini. Che stata capace di accogliere la lezione di Giotto prima e di Caravaggio poi. Guercino, per la precisione: ben saldo sotto la protezione del principe Francesco I d’Este, Giovanni Francesco Barbieri si concede il lusso di elaborare una personalissima drammaturgia pittorica, dove i personaggi mitologici ci guardano negli occhi come attori consumati. E se ci si mette in auto e si decide di arrivare a Sassuolo, si capisce come il Barocco stato anche scenografia sontuosa. Gli affreschi del Palazzo Ducale sono un’architettura che conduce dalla stanza al cielo. Uno stile, questo, che non tarder a diventare da esportazione: nelle corti di tutta Europa si sperimentano soluzioni nuove. La Francia, per esempio, terr a battesimo la manifattura degli arazzi, come nel caso della famosa famiglia Gobelins.
Il Barocco, infine, and anche per mare: Daverio ci porta a Bologna, Palazzo Poggi, Stanza della nautica. C’ il modellino (datato 1530) di galera medicea dell’Ordine di Santo Stefano, ordine voluto da Cosimo I de’ Medici per combattere la pirateria sulle rive del Tirreno. Navi velocissime, aggressive, funzionali. Il top della tecnologia dell’epoca, e quindi anche il top del design. Ebbene, questi sono i primi veri oggetti barocchi in Occidente. E se adesso alzate gli occhi dal giornale e vi guardate intorno, che siate a Bologna o a Roma o a Catania, potreste accorgervi che il Barocco vi avvolge. Come una piega morbida.
In regalo la prima uscita della serie sui capolavori
Mercoled 28 dicembre in edicola con il Corriere della Sera i lettori ricevono in regalo il volume La meraviglia barocca, dalla Sicilia alle corti europee, primo titolo della nuova collana inedita di libri illustrati In viaggio con Philippe Daverio. Si tratta di un itinerario tra le meraviglie dell’arte di ogni tempo, nel quale il ruolo di guida assunto dal famoso critico, storico e conduttore televisivo scomparso nel 2020. Nel volume distribuito Mercoled 28 in omaggio, dopo un preludio lombardo, si parte dai capolavori di Gian Lorenzo Bernini, a Roma, ma si precisa subito che il Barocco un fenomeno che va ben oltre, un vortice, una forma mentis, una morale; una volont, cardinalizia e papale, che esplode come un fuoco d’artificio portando i suoi lapilli in tutta Italia, in tutta Europa. Da Roma si procede quindi verso la Sicilia: Palermo, Catania. Poi si passa a Genova, quindi a Bologna, a Orvieto. Si fa tappa in Romagna e si arriva a Sassuolo, per poi illustrare l’esportazione del Barocco nelle pi importanti corti d’Europa. La serie composta di cinquanta volumi, che trattano di singoli autori o di stili o di epoche particolari. Il secondo, Roma, dalla gloria dei papi allo splendore di Villa Borghese, sar in edicola per una settimana a partire dal 4 gennaio, in vendita al prezzo di euro 6,90 pi il costo del quotidiano come tutti quelli successivi. Seguiranno: Leonardo, genio della pittura, dell’invenzione e della ricerca (11 gennaio); Siena e il suo eterno Medioevo (18 gennaio); Da Veronese a Canaletto, tutti i colori della Serenissima (25 gennaio); Dal rosso pompeiano agli illusionismi pittorici della domus di Augusto (1 febbraio).
27 dicembre 2022 (modifica il 27 dicembre 2022 | 20:41)
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