Aspettando le stelle Michelin (puntiamo su Cambio e Condividere)

Aspettando le stelle Michelin (puntiamo su Cambio e Condividere)

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di Luca Iaccarino

Spero che non la perda il Carignano, per passare così dalla gestione di Tesse a quella di Scabin senza soluzione di continuità. E confido che mantenga la seconda stella La Madernassa di Guarene

Martedì prossimo è il giorno più atteso dai cuochi italiani, dunque anche da quelli piemontesi: nel pomeriggio in Franciacorta verranno svelate le stelle della guida Michelin 2023. Questi giorni di novembre solo sempre delicati per gli chef: se è vero che la «Rossa» non vende più come un tempo, è anche vero che la stella continua a essere una motivazione fortissima per provare un locale, tanto da poterne cambiare il destino.

È ormai rito che prima della «Star revelation» (come la chiamano in maniera un po’ pomposa quelli della guida) gli appassionati di gastronomia si cimentino in vaticini e macumbe, per poi bissare dopo la premiazione con una simmetrica e contraria liturgia a base di «ma possibile che non abbiano dato la seconda stella a…» et simili. Personalmente negli anni ho capito che è davvero difficile mettersi nei panni di Bibendum, quasi impossibile azzeccare i pronostici (il che dimostra che la Michelin è davvero capace di difendere i propri segreti, un po’ come il Fight Club: la prima regola della Michelin è che non si parla della Michelin).

Dunque, per quanto ci siano rumors in giro — seconda stella a Condividere? Al Cambio? Prima stella a Larossa che di fatto s’è solo trasferito? Stella a Opera a Torino, a Cucine Nervi a Gattinara, a La Gallina a Gavi? — preferisco non vaticinare ma auspicare. Cioè: esprimermi non a proposito di quello che credo succederà, ma di quello che spero succederà. Spero davvero prenda la seconda stella Del Cambio, perché fa la cucina più radicale della città, una delle più personali d’Italia. Spero che prenda la seconda Condividere, perché è uno dei locali più buoni e più belli del Paese.

Confido che non la perda il Carignano, per passare così dalla gestione di Tesse a quella di Scabin senza soluzione di continuità. Confido che mantenga la seconda stella La Madernassa di Guarene, dove a mio avviso Giuseppe D’Errico ha raccolto in modo più che lusinghiero l’eredità di Michelangelo Mammoliti. Adorerei prendesse la seconda stella l’Enoteca di Canale, ché la cucina di Davide Palluda è tra le più eleganti e ispirate che conosca. Last but not least, sarei proprio felice la prendesse Cucina Rambaldi a Villar Dora di cui ho provato il nuovo menu venerdì: stella o non stella, è una delle novità al contempo più personali e più buone degli ultimi anni (diamine, ci vado troppo poco; ci tornerò presto per la finanziera!). Ciò detto, dita incrociate per il Piemonte, e ci sentiamo martedì sera. Quando diremo «vedi, anche quest’anno non gliel’han data… io proprio quelli della Michelin non li capisco ».

5 novembre 2022 (modifica il 5 novembre 2022 | 20:06)

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, 2022-11-06 18:32:00, Spero che non la perda il Carignano, per passare così dalla gestione di Tesse a quella di Scabin senza soluzione di continuità. E confido che mantenga la seconda stella La Madernassa di Guarene, Luca Iaccarino

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