Verdi e Sinistra Italiana hanno presentato una proposta di legge che istituisca il “congedo mestruale”. Questa legge permetterebbe alle donne di assentarsi dalla scuola o dal lavoro durante i giorni di picco del loro ciclo mestruale.
La proposta di legge consta di tre articoli.
L’articolo 1 riguarda il congedo mestruale scolastico, che consentirebbe alle studentesse di assentarsi fino a due giorni al mese per motivi legati alla dismenorrea. Queste assenze non sarebbero considerate come mancata frequenza e non influirebbero sul numero massimo di ore di assenza consentite. Per usufruire del congedo, le studentesse dovrebbero presentare un certificato medico e giustificare le assenze.
L’articolo 2 riguarda il congedo mestruale lavorativo, che permetterebbe alle lavoratrici di assentarsi fino a due giorni al mese con un’indennità pari al 100% della loro retribuzione. Questi giorni di congedo non potrebbero essere considerati come altre cause di assenza dal lavoro, come la malattia. Questo diritto sarebbe applicabile ai contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, a tempo indeterminato, determinato o a progetto.
L’articolo 3 prevede che i contraccettivi ormonali siano inclusi nei livelli essenziali di assistenza e che il ministro della salute adotti apposite linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione medica.
In Spagna legge già promulgata
Nel continente asiatico, paesi come Vietnam, Corea del Sud, Taiwan, Cina e Giappone già riconoscono il diritto delle donne di prendere un congedo dal lavoro durante i giorni di ciclo mestruale.
Il 16 febbraio 2023, il Parlamento spagnolo ha approvato una legge che introduce il congedo mestruale sovvenzionato dallo Stato per chi soffre di mestruazioni dolorose, certificato da un medico. La Spagna è il primo paese occidentale a introdurre questo diritto.
In Italia il caso del liceo artistico a Ravenna
In Italia, il dibattito sul congedo mestruale è stato riaperto quando il Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna ha modificato il proprio regolamento per permettere agli studenti di assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese in caso di dismenorrea.
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