Assorbenti, vino e latte: così le sanzioni a Putin fanno salire i prezzi

Assorbenti, vino e latte: così le sanzioni a Putin fanno salire i prezzi

Spread the love

di Marco Imarisio

Nonostante il mercato di Mosca sia sempre pi autarchico e nonostante i redditi reali tengano, i provvedimenti contro lo Zar hanno fatto lievitare il costo di alcuni prodotti

Mai pi senza la vodka Z, il superalcolico per veri uomini russi che sull’etichetta riporta anche la scritta Non molliamo i nostri, intesi come militari. In alternativa, c’ la vodka V, che riporta invece una scritta cara a Vladimir Putin, La forza nella verit.

Siamo tornati al Blisnetsy di Medvedkovo, estrema periferia nordest della capitale, una catena di grande distribuzione dai prezzi accessibili, ben diversa dalle concorrenti del centro, ancora molto occidentalizzate nell’offerta di beni resi pi cari dalle triangolazioni con altri Paesi, necessarie per farle arrivare ai consumatori pi facoltosi. Non manca quasi nulla. Ma tutto pi autarchico. Adesso c’ la buona Cola, con lattine uguali in tutto e per tutto a quelle della nota bevanda. La confezione, i caratteri della scritta e la forma del gelato con biscotto MaxiBon sono quelle di sempre, solo che ora si chiama MaxiDuo. Entro la fine dell’anno apriranno a Mosca dieci negozi di arredamento della compagnia bielorussa Swed House, dal marchio e dal catalogo di librerie e tavolini componibili che ricorda molto da vicino una celebre azienda svedese.

Nel suo discorso di una settimana fa all’Assemblea federale, il presidente ha deriso il tentativo dell’Occidente collettivo di soffocare la Russia con le sanzioni. Erano un mezzo per far soffrire i nostri cittadini, destabilizzando la societ dall’interno. Il loro gioco non riuscito. Per dimostrarlo, ha citato dati macroeconomici come il mancato crollo del Pil. Ma l’impatto sui cittadini si misura anche in altri modi. E non consiste tanto in una crescita della povert, come dimostra la sostanziale tenuta dei redditi reali, solo leggermente diminuiti, quanto piuttosto nel calo dei consumi. In un abbassamento qualitativo e quantitativo del proprio livello di vita. Il fatturato del commercio al minuto continua a diminuire. Nel 2022 sceso del 6,7% (oltre ventuno mila rubli a testa, quasi trecento euro) e nell’ultimo mese dell’anno crollato del 10,5%.

La gente tende a spendere di meno, perch teme che la situazione peggiori e perch il calo delle importazioni ha fatto aumentare i prezzi. Facendo il confronto con gli appunti presi alla fine dello scorso ottobre nello stesso negozio, i rincari sono innegabili, e corrono pi veloci dell’inflazione, che pure al 12 per cento. Colpisce la sorte di un bene primario come il latte, con annessi tutti i latticini, che in soli cinque mesi sono aumentati del trenta per cento. Un chilo di formaggio in media sale da 600 a 900 rubli. Il formaggio fuso Hochland in confezione da 400 grammi costa 326 rubli invece dei 260 di questo autunno, la tavoletta di cioccolata Rossiya passa da 80 a 102 rubli.

L’apparenza del singolo negozio questa volta non inganna. Anche Rosstat, il comitato statale per la statistica, ha dovuto ammettere che le conseguenze delle sanzioni si fanno sentire anche nel carrello della spesa. Nel 2022 le merci che hanno subito i maggiori rincari sono la tintura di iodio, il disinfettante pi usato in Russia, salito del 55,2%, i fiammiferi (+50,6%), le saponette (+44,2%), gli assorbenti per donna (+43,5%), le nuove auto di marca straniera (+39,1%). Seguono deodoranti, shampoo e dentifrici, intorno al +38%. Tra le singole categorie di merci, i detersivi sono aumentati in media del 30%, gli elettrodomestici del 15%. Una vacanza in Egitto e in Turchia, le mete estere pi accessibili tra quelle in testa alle preferenze dei russi, costa in media 2,5 volte in pi di prima.

Il progetto Pricing.day, che fa capo alla rete di Alexey Navalny, monitora i prezzi dei generi alimentari a Mosca e in altre dieci grandi citt russe. Cambia qualche dato a seconda delle localit, ma il rincaro di frutta e verdura fa segnare una progressione costante. Un anno fa, un chilo di cetrioli costava in media 178 rubli. Ora invece 292 rubli, pi 64%. Anche i pomodori sono pi cari, da 175 a 209 rubli. Nella capitale, il costo delle banane sale del 41%, quello delle mele del 28%, i mandarini del 29%. A Krasnodar i limoni sono aumentati del 69%, in Siberia del 61%. I prodotti di esportazione sono sempre meno, e costano sempre di pi. Se un cliente del Blisnetsky di Medvedkovo vuole una bottiglia di vino italiano o spagnolo, deve pagare una media di 800 rubli (dieci euro) in pi a bottiglia. E cos fioriscono nuove marche autoctone. Sulla qualit della vodka Z, manca la competenza per giudicare. Ma per quel che riguarda la copia della nota bevanda, a nostro parere la Coca Cola pu dormire sonni tranquilli.

28 febbraio 2023 (modifica il 28 febbraio 2023 | 22:56)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.