Assunzioni docenti, Giuliani: Nuovi concorsi? Bene ma non basta, troppe cattedre vacanti  PODCAST

Assunzioni docenti, Giuliani: Nuovi concorsi? Bene ma non basta, troppe cattedre vacanti PODCAST

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Intervenuto a Radio Cusano Campus oggi, martedì 11 aprile, Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, si è occupato della stretta attualità a proposito di scuola.

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Ancora confusione sui requisiti per i prossimi concorsi

In particolare il nostro direttore si è focalizzato sul tema delle assunzioni dei docenti. Ecco un quadro generale della situazione attuale: “La scorsa settimana è stato approvato un decreto legge che coinvolge la pubblica amministrazione e i docenti. C’è una interlocuzione con l’Europa per avere risposte sulle stabilizzazione da Gps (attualmente vi si attinge solo per quanto riguarda il sostegno) e sia per i vincoli del personale di ruolo, attualmente fissati a tre anni. Il ministero ha fatto la sua proposta, il Governo l’ha accolta. Si tratta dell’istituzione di un concorso riservato. Non si comprende bene se vi potrà partecipare chi ha tre anni di servizio o anche i 24 Cfu. Il testo del decreto ancora non è disponibile. Ci risulta che servirebbero entrambi, e ciò restringerebbe la cerchia di docenti”, ha esordito.

Giuliani ha spiegato che va bene fare nuovi concorsi per docenti, ma ciò non basta: “Molti neolaureati aspiranti docenti hanno acquisito i 24 Cfu entro il 30 ottobre del 2022 sperando di potervi partecipare, anche senza un giorno di supplenza. Rimane comunque un problema ciò che ci attende nella prossima estate: solo attingendo da Gps Prima Fascia si replicherebbe ciò che è accaduto: il ministero delle Finanze bandirà un numero elevato di posti e poi di fatto se ne sono realizzati pochi per mancanza non di aspiranti ma di candidati presenti nelle vecchie Gae. Un’ultima novità è l’inserimento nelle graduatorie dei vincitori anche dei cosiddetti idonei, coloro che avevano superato il concorso ma erano rimasti esclusi perché il loro numero era superiore dei posti messi a bando. In totale ci sarebbero 40mila docenti da immettere in ruolo. Una bella cifra ma ancora bassa, si prevedono almeno 25mila docenti che andranno in pensione quest’anno, ne rimarrebbero solo 15mila in più rispetto all’attuale stato di fatto. Abbiamo però 100mila cattedre vacanti”, ha aggiunto facendo dei calcoli.

Al concorso, quindi, non potranno partecipare tanti candidati: “No, si tratta di un concorso riservato che avrà tempi lunghi. Il problema della copertura dei posti verrà risolto non questa estate ma, speriamo, quella prossima. Abbiamo oltre 100mila posti in organico di fatto, la maggior parte sul sostegno che vanno a supplenza ma non possono essere acquisiti da personale precario”, ha detto il direttore.

“Non è una sanatoria”

“Se arriva un via libera sulle discipline, sulle materie prima fascia disciplina comune, parliamo di personale abilitato all’insegnamento, i docenti con un anno di prova potranno entrare in ruolo nel 2024. Il ministero non ha ancora detto nulla, aspetta il parere della Commissione Europea che ancora non ha dato una risposta. Io ho qualche dubbio che possa arrivare questo via libera. Nel frattempo rimaniamo bloccati. Ricordo che nel corso degli ultimi governi sia il M5S e Forza Italia si sono opposti a questa che considerano una sanatoria. Abbiamo intervistato Ivana Barbacci (Cisl), che ci ha detto che si tratta di personale abilitato, con esperienza, che hanno le carte in tavola per insegnare. Facciamo fare loro un concorso, un anno di prova e facciamoli stabilizzare. Se l’Europa non dà il lasciapassare non se ne fa nulla”, ha concluso Giuliani, indicando una strada che si potrebbe percorrere.

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