Le immissioni in ruolo docenti 2023/2024 praticamente sono concluse almeno nella fase più calda delle assegnazioni delle cattedre e già si ha un quadro piuttosto chiaro della situazione, con la prospettiva di una nuova annata di cattedre scoperte e assegnate ai supplenti.
Nemmeno la call veloce ha portato effetti importanti sulle immissioni in ruolo: abbiamo spiegato pochi giorni fa che in Emilia Romagna, ad esempio, solo 17 docenti su 2137 hanno accettato la cattedra lontana dalla propria provincia, decretando, almeno per quella zona, un flop delle operazioni di immissioni da call veloce.
Anche in Lombardia, si sono registrati numeri piuttosto simili, dove su oltre 2.600 posti disponibili sono stati circa cento le richieste di immissione in ruolo da call veloce.
Il caro vita e gli stipendi modesti dei docenti
A pesare in modo decisivo senza dubbio il caro vita, sempre più difficile da gestire: andare lontano da casa a lavorare, con uno stipendio che resta modesto nonostante l’ultimo rinnovo contrattuale, non può essere una prospettiva allettante per gli insegnanti. Specie dopo le ultime conferme degli studi che piazzano al 31esimo posto in classifica l’Italia per quanto riguarda gli stipendi in UE.
Il risultato sarà, secondo le stime sindacali, un nuovo boom di cattedre vuote che saranno assegnate all’esercito di supplenti che ogni anno tappa i buchi di un sistema di assunzioni che continua a non funzionare del tutto. Si parla di circa 200 mila posti dati ai precari a partire da settembre.
Risulta evidente che ad influenzare pesantemente sullo spostamento dei docenti c’è anche la questione dei vincoli di mobilità: se la prospettiva di trasferimento è vincolata per alcuni anni, i conti sicuramente non tornano e allora meglio aspettare, ancora, una chiamata come supplenti piuttosto che andare a chilometri di distanza, per almeno 3 anni, con uno stipendio che in molti casi non permette di arrivare facilmente a fine mese, specialmente al Nord.
Il numero massimo di immissioni in ruolo, a livello nazionale, è di 50.807 posti. Nonostante ci siano 81mila posti liberi infatti il Ministero ha richiesto un numero “razionale”, che possa corrispondere alla copertura reali dei posti in base alle presenze nelle varie graduatorie.
Vincolo triennale docenti
Per quanto riguarda i vincoli di mobilità, ricordiamo che per i docenti assunti dall’anno scolastico 2023/24 si applicano i seguenti vincoli previsti dal decreto PA pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 aprile 2023
- permanenza nella scuola di assunzione (ove svolgono il periodo di prova), nel medesimo tipo di posto/classe di concorso, per tre anni, compreso l’anno di prova (pertanto, possono presentare domanda dopo i citati tre anni). Il vincolo non si applica nei casi di sovrannumero o esubero e ai docenti con grave disabilità ovvero che assistono un soggetto con grave disabilità, a condizione che la situazione di disabilità personale ovvero di assistenza a soggetto con grave disabilità si verifichi successivamente al termine di presentazione delle domande di partecipazione al relativo concorso;
- durante i tre anni di blocco, i neoassunti possono comunque presentare domanda di assegnazione provvisoria e/o utilizzazione nella provincia di titolarità. I predetti docenti, inoltre, possono accettare supplenze al 30/06 e al 31/08 per una classe di concorso o tipologia di posto diverse da quella di titolarità, per le quali abbiano titolo.
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