Atp Finals a Torino, chi sono gli otto maestri

Atp Finals a Torino, chi sono gli otto maestri

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di Gaia Piccardi

Senza italiani, al Pala Alpitour da domenica sbarca un buon mix tra veterani (Nadal e Djokovic), giovani (Tsitsipas, Medvedev, Ruud, Fritz) e giovanissimi (Ruud, Auger-Aliassime). In palio il montepremi più ricco del circuito

Il migliore, Carlos Alcaraz, non c’è: nelle insidie degli infortuni che hanno tagliato le gambe a mezza Italia (Berrettini titolare e Sinner riserva-giocante l’anno scorso), al tramonto della stagione dei malanni e dei ritiri (Federer e Serena Williams, senza dimenticare Barty a 26 anni) è crollato anche il prodigioso 19enne di Murcia, n.1 dopo aver sbranato il vassoio di hamburger e patatine a New York. C’è, però, a differenza del 2022, l’ex niño diventato da poco papà di un bebè omonimo, lo spagnolo che quando Alcaraz nasceva (2003) era già top 100: Rafa Nadal porta a Torino, sede delle Atp Finals per il secondo di cinque anni consecutivi, l’anomalia di un fuoriclasse che ha vinto tutto, tranne il Master (17ª qualificazione, 11ª partecipazione, ultima finale nel 2013 a Londra, persa da Djokovic).

Si chiamano Atp Finals, per gli amici Master, prevedono un assegno di 4.740.300 dollari (no, non c’è refuso) per il re imbattuto, 2.200.400 per il campione che lascia per strada un match nel girone (per i puristi, un orrore), non a caso gli otto maestri che ieri hanno calpestato il tappeto blu steso in piazza San Carlo avevano un sorriso grande così. «Felice di esserci» ha detto Nadal che in valigia ha due sconfitte alle spalle, i punti in palio permettono a Rafa o a Stefanos Tsitsipas di prendersi il trono di Alcaraz a fine torneo, certo serve l’impresa. Ma l’uomo dei 22 Slam (record), se sano e in forma, non conosce missioni impossibili e Tsitsipas, reduce da una stagione di alti e bassi, conosce la strada per la vittoria: il Master 2019 parlò greco in riva al Tamigi.

Manca l’azzurro, e per noi fa tutta la differenza del mondo, però quest’anno sulle rive del Po è sbarcato un buon mix di veterani, giovani e debuttanti, il contrasto di stili non mancherà. In contumacia di Zverev, campione in carica, oltre a Nadal la risacca della restaurazione propone Novak Djokovic, l’ex numero uno che ha in mente di eguagliare il primato di Federer, il maestro dei maestri che di Atp Finals se ne è annesse sei, dal 2003 al 2011, e che contro il buon senso non ha nessuna intenzione di manifestarsi a Torino, al contrario di altri neo pensionati del Tour (Tsonga, Robredo, Simon, Del Potro, Anderson). C’è il giovane americano che a Indian Wells ha inaugurato la piccola rivoluzione nei Master 1000 — Taylor Fritz da San Diego, California —, quando ancora non sapevamo che gli Slam se li sarebbero spartiti i dinosauri (Nadal in Australia e a Parigi, Djokovic a Wimbledon) e la next Next Gen (Alcaraz a Flushing); e c’è il talentino danese che ha vinto l’ultimo dei torneoni che stanno sotto i Major, Parigi Bercy battendo il Djoker: Holger Rune, riserva (con Hurkacz) però ancora per poco. È un tennis indeciso, insomma, a cavallo tra passato e futuro ma con una grandissima voglia di rinnovamento, lo sport che da domani proverà a riempire il Pala Alpitour (prevendite a gonfie vele) anche senza Berrettini e Sinner, il valore aggiunto del 2021 che ricevuta la porta in faccia dalle Finals proverà a riscattarsi in Coppa Davis.

È giusto che ci siano il norvegese Casper Ruud, due volte in finale Slam quest’anno, fermato da zio e nipote (Nadal a Parigi, Alcaraz a New York), il canadese Felix Auger-Aliassime, reduce da tre centri consecutivi, e i due russi stoppati per la guerra da Wimbledon, Medvedev re 2020 e Rublev, la terra di mezzo tra i 36 anni di Nadal e i 22 di Aliassime, in un frullato generazionale che non può che far bene al movimento.

Cominciano Ruud e Aliassime, domani alle 14, nel gruppo verde con Nadal e Fritz; lunedì sera Djokovic-Tsitsipas, nel gruppo rosso con i due ruski. Tutto congiura per una finale vecchio stampo, come altre 59 volte (i precedenti tra Rafa e il Djoker), giovinastri permettendo.

12 novembre 2022 (modifica il 12 novembre 2022 | 07:44)

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, 2022-11-12 15:22:00, Senza italiani, al Pala Alpitour da domenica sbarca un buon mix tra veterani (Nadal e Djokovic), giovani (Tsitsipas, Medvedev, Ruud, Fritz) e giovanissimi (Ruud, Auger-Aliassime). In palio il montepremi più ricco del circuito , Gaia Piccardi

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