Gerusalemme: due ordigni esplodono a fermate del bus. Un morto e feriti gravi

Gerusalemme: due ordigni esplodono a fermate del bus. Un morto e feriti gravi

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di Davide Frattini

Gli scoppi a mezz’ora di distanza in due diverse fermate di bus affollate di pendolari. Due bombe attivate da remoto e la tempistica coordinata indicano un alto livello di organizzazione, da seconda intifada

La luce di Gerusalemme alla prime ore del mattino, il traffico dei pendolari verso il lavoro, gli autobus affollati. Le esplosioni, i corpi a terra, i bulloni e i chiodi mischiati al tritolo per dilaniare i corpi, le sirene, i volontari di Zaka che aiutano i feriti e già lì sull’asfalto preparano i cadaveri alla sepoltura.

Gli israeliani non vogliono chiamarla terza intifada, eppure le scene e i suoni sono gli stessi di vent’anni fa.

Due borse piene di esplosivo sono state lasciate alle fermate delle linee all’ingresso della città: gli scoppi a mezz’ora di distanza, i feriti almeno 18, uno di loro è morto in ospedale, altri sono molto gravi.

Come dice Kobi Shabtai, capo della polizia: «Era molto tempo che non subivamo un attacco di questo tipo». Soprattutto per la differenza con gli attentati degli ultimi mesi: a commetterli sono stati quelli che i servizi segreti interni chiamano «lupi solitari», armati di fucili mitragliatori o coltelli, che usano l’auto come un’arma per investire i passanti. Due bombe attivate a distanza e la tempistica coordinata indicano un livello di organizzazione superiore. Da seconda intifada, appunto.

Itamar Ben-Gvir è stato il primo politico ad arrivare a uno degli incroci colpiti, mentre le forze di sicurezza che da ministro dovrà presto amministrare stavano già arrestando tre palestinesi e bloccavano tutta Gerusalemme con i posti di blocco. Ultranazionalista, seguace da giovane del rabbino estremista e razzista Meir Kahane, porta sempre con sé una pistola e spesso la tira fuori, ha preteso da Benjamin Netanyahu il controllo della Sicurezza Pubblica: si troverà a lavorare fianco a fianco con comandanti che l’hanno considerato una minaccia all’ordine e sarà lui a determinare le risposte ad attacchi come quello di oggi. Proclama di voler introdurre la pena di morte per i terroristi.

? BREAKING: Bombing attack in the Capital of Israel – Jerusalem.

Two bombs exploded in Jerusalem – one near the Central Bus Station and the second in Ramot. There are at least 18 people injured. Please keep Jerusalem in your prayers. pic.twitter.com/94N9v3e8Sv

— Hananya Naftali (@HananyaNaftali) November 23, 2022

Gli analisti temono che l’ondata di violenza in Israele e nei territori (oltre 130 palestinesi e almeno 24 israeliani uccisi dall’inizio dell’anno) sia ormai difficile da fermare. Dall’opposizione la destra ora tornata al potere ha invocato un intervento militare in stile Scudo Difensivo: il 29 marzo del 2002 Ariel Sharon ordinò l’invio massiccio di soldati per colpire i gruppi estremisti e i laboratori che producevano bombe e kamikaze dentro alla Cisgiordania. Si trasformò nella più grande operazione militare in quelle aree dai tempi del conflitto dei Sei Giorni.

23 novembre 2022 (modifica il 23 novembre 2022 | 09:39)

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, 2022-11-23 08:09:00, La prima deflagrazione alla stazione centrale di autobus, la seconda pochi minuti dopo vicino al quartiere Ramot. La polizia: «attacco coordinato», stato di allerta per timore di altri ordigni in città, Redazione Esteri

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