di Edoardo Nastri
In Italia si va controcorrente nonostante il programma europeo sulla transizione energetica. Share Now: «Sarebbe troppo complicato per noi gestire le ricariche»
Che fine hanno fatto le Smart del car sharing che popolavano le nostre città? Da qualche tempo a questa parte le piccole due posti tedesche, facili da parcheggiare e capaci di muoversi agilmente nel traffico, sono sparite dai centri urbani italiani. E dire che la Smart Fortwo è stata sempre presentata come l’asso nella manica di Share Now, il leader europeo del car sharing nato come Car2go (inizialmente di Mercedes-Benz e Bmw) e che a maggio scorso è stato acquistato dal gruppo Stellantis.
«Difficile gestire un parco circolante elettrico»
Se la precedente gestione poteva infatti vantare nel suo parco auto un numero considerevole di Smart, alla scadenza del leasing i contratti per le due posti non sono più stati rinnovati. Tra le ragioni che hanno portato alla dismissione c’è la difficoltà nella gestione di un parco auto condiviso 100% elettrico (da due anni a questa parte Smart vende solo modelli a batteria), mentre Share Now smentisce che questa scelta sia correlata alla nuova proprietà: lecito pensare che Stellantis possa incrementare le immatricolazioni grazie anche al supporto della sua compagnia di car sharing. “La decisione di eliminare Smart dalla nostra flotta non ha nulla a che fare con la nuova proprietà”, ci raccontano da Share Now. “Le vetture ritirate sono modelli a combustione interna che hanno raggiunto il termine del loro contratto di leasing. Oggi Smart non produce più auto a benzina e per questo abbiamo bisogno di altre soluzioni, almeno fino a quando non disporremo dell’infrastruttura di ricarica necessaria per utilizzare i veicoli elettrici”.
Share Now, 1.750 veicoli in Italia di cui 50 elettrici
Sembra quindi che l’Italia non sia pronta per un sistema di car sharing 100% elettrico. Nel nostro paese Share Now è attivo a Milano, Torino e Roma con 1.750 veicoli, di cui appena 50 sono 100% elettrici (e solo a Milano). Tuttavia, le 500 unità della flotta francese a Parigi sono tutte a zero emissioni, mentre a Stoccarda le Smart Fortwo ci sono ancora, tutte semi nuove e tutte a batteria e ad Amsterdam e Madrid alle due posti elettriche si sono aggiunte Fiat 500 e la Peugeot e-208, entrambe a zero emissioni. E dire che, secondo Motus-E, l’associazione che raccoglie gli stakeholder della mobilità elettrica, l’infrastruttura di ricarica nel nostro paese è tra le migliori d’Europa: in Italia 100 guidatori di auto elettriche hanno accesso in media a 21 punti di ricarica, il doppio rispetto alla Germania dove sono 10 e meglio della Francia (12).
3,7 milioni di veicoli in Europa
Secondo quanto comunicato, sono circa 3.000 i veicoli elettrici di Share Now distribuiti in nove città europee con una quota “alla spina” del 25% rispetto alla flotta totale circolante per oltre 251 milioni di chilometri percorsi a zero emissioni. Risultati a cui, a quanto, pare l’Italia apporta un minimo contributo. “Il nostro obiettivo è quello di rendere il car sharing un attore di mobilità in grado di rispondere alle esigenze quotidiane delle persone, migliorando la qualità della vita in città”, dicono da Share Now, precisando che i 3,7 milioni di utenti in Europa hanno a disposizione una flotta di veicoli piuttosto giovani, visto che il parco auto viene rinnovato dopo un massimo di 24 mesi tornando nelle disponibilità delle società di noleggio.
24 ottobre 2022 (modifica il 24 ottobre 2022 | 15:23)
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, 2022-10-24 13:24:00, In Italia si va controcorrente nonostante il programma europeo sulla transizione energetica. Share Now: «Sarebbe troppo complicato per noi gestire le ricariche» , Edoardo Nastri