“Un buon risultato, frutto del grande lavoro che il Governo sta facendo, del confronto, in primis, con i nostri interlocutori istituzionali, conferenza delle Regioni e singoli presidenti, un lungo lavoro tecnico. Ieri si sono affrontati, in sede politica, i nodi ancora rimasti sul tavolo ed è stato trovato un punto di equilibrio. Il superamento, una volta per tutte, del criterio della spesa storica è un grande passo avanti per il sistema Paese”.
Così il ministro per gli Affari regionali e l’Autonomia Roberto Calderoli, a RaiNews24, su autonomia differenziata.
Sui tempi del ddl e della definizione dei Lep, il ministro aggiunge :”Il lavoro di definizione delle decisioni che abbiamo preso ieri richiederà una settimana, dopo di che starà al Presidente del Consiglio stabilire l’ordine del giorno, ma dovremmo essere pronti” e “ci siamo prefissati 12 mesi per definire i livelli essenziali di prestazioni, costi e fabbisogni standard che non sono mai stati scritti da nessuno, indipendentemente dal fatto che la materia venga gestita dallo Stato o dalla Regione“.
Sul rischio che il binario parallelo con le riforme rallenti l’autonomia, Calderoli risponde: “Alla fine dell’anno in corso, inizio 2024, inizieremo a parlare di proposte, di richieste, di intesa da parte delle Regioni; poi i successivi passaggi parlamentari. Potrebbe essere che l’arrivo in porto avvenga contemporaneamente“.
Ricordiamo, infatti, che nella riunione del 18 gennaio fra il premier Giorgia Meloni, i vicepremier Salvini e Tajani e gli altri Ministri si è raggiunto l’ok ad inserire in uno dei prossimi CdM l’approvazione preliminare del disegno di legge a firma Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata.
Si tratta di un passo non ancora completo ma importante verso il progetto di regionalizzazione promosso dal Ministro Calderoli. Un processo che dovrebbe comprendere anche l’istruzione, nonostante le polemiche.