Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, una riforma-bandiera della Lega, verrà discussa nella riunione del Consiglio dei Ministri di oggi.
Composto da dieci articoli, il testo è stato inviato ai ministeri e definito dopo mesi di negoziazioni tra la Lega e Fratelli d’Italia. La Lega considerava importante dare il via libera al testo prima delle elezioni regionali in Lombardia che si terranno il 12 febbraio.
Sul campo del dibattito politico il ruolo della scuola è centrale e allo stesso tempo un rebus: verrà inserita l’istruzione già da subito all’interno della riforma dell’autonomia differenziata? Oppure entrerà in seguito? I sindacati si sono esposti all’unisono per dire no alla regionalizzazione della scuola.
SCARICA BOZZA [aggiornata al 31 gennaio]
Le Regioni possono ricevere funzioni di autonomia differenziata per materie riguardanti i diritti civili e sociali solo se vengono stabilite le prestazioni essenziali (LEP) da decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. I relativi costi e fabbisogni standard saranno determinati con uno o più decreti, che saranno adottati una volta valutato il contenuto dell’intesa in Conferenza unificata e il parere delle Camere o, comunque, una volta decorso il termine di quarantacinque giorni per l’espressione del parere di queste ultime, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.
L’intesa ha una durata massima di 10 anni e può essere annullata da Stato o Regione con una legge a maggioranza assoluta delle Camere. Il processo di valutazione dell’intesa sarà compito del Ministero dell’Economia e dei ministri competenti per materia.
I tempi per l’esame delle Camere sono raddoppiati, passando da 30 a 60 giorni.