di Adriana LogroscinoIl testo oggi in Consiglio dei ministri. Il percorso potrebbe chiudersi a fine 2023. Protesta il Pd Con la preliminare approvazione del disegno di legge sulle autonomie, oggi in Consiglio dei ministri, prende il via un iter che si concluder, secondo le aspettative di Roberto Calderoli, alla fine del 2023. Ma la Lega pronta a celebrare il primo step. Vogliamo una sola Italia in cui i diritti vengono garantiti in tutto il Paese — dice il ministro per gli Affari regionali — ed quanto contenuto dell’articolo 1 della legge sull’autonomia differenziata. L’esistenza di cittadini di serie A e B figlia di un centralismo che c’ ora. Il compromesso raggiunto con le ultime limature al testo si poggia su una maggiore centralit del Parlamento nel processo, e pi fasi di verifica delle intese tra Stato e Regioni. Entrambe esigenze che sarebbero state espresse dalla premier. Come ribadito dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, Giorgia Meloni ha garantito che i diritti dei cittadini non saranno toccati e il Parlamento sar il luogo di ogni decisione. stato poi eliminato il riferimento alla spesa storica, giudicato penalizzante dai governatori meridionali. L’ostacolo pi grande per il treno dell’autonomia resta quello della definizione dei livelli essenziali di prestazione. Saranno garantiti su tutto il territorio nazionale e i relativi costi e fabbisogni standard, saranno determinati con uno o pi decreti del presidente del Consiglio. Ma bisogner arrivarci. Una cabina di regia, gi al lavoro, individuer i Lep entro la fine del 2023. Poi il provvedimento dovr passare per l’intesa della conferenza unificata (governo, Regioni, Province e Comuni) e quindi essere trasmesso alle Camere per l’espressione del parere. Molti passaggi che fanno presagire molti possibili rallentamenti. Facciamo partire il processo che tanto non si concluder mai…, prefigurava un big di Forza Italia. Nonostante l’adesione tiepida degli alleati del Carroccio, per, la posizione ufficiale del presidente dei deputati azzurri, Alessandro Cattaneo che la riforma rilancer l’Italia. Oggi il giorno della Lega e del suo provvedimento bandiera. Ma il Pd, sia sponda Bonaccini sia sponda Schlein, agita il rischio che l’effetto della riforma sar la disparit di diritti per i cittadini, in base alla zona di residenza. Si contrappongono territori forti e territori deboli. l’egoismo territoriale, dice il primo. Per la sua competitor nella corsa alla segreteria Pd una riforma pericolosa e inemendabile. Critico Maurizio Landini, segretario della Cgil. E per i sindaci di Recovery Sud, il sistema meridionale rischia il collasso. Mentre dal Terzo polo, Letizia Moratti, candidata alla guida della Lombardia, pur favorevole all’autonomia, esplicita il sospetto che l’accelerazione, a sei anni dal referendum di Lombardia e Veneto, sia dettata da ragioni elettorali. Calderoli si arma di pazienza: Ho anche il guscio…, scherza attraversando il Transatlantico. Si riferisce alle tartarughe disegnate sulla sua cravatta. 2 febbraio 2023 (modifica il 2 febbraio 2023 | 08:37) © RIPRODUZIONE RISERVATA