L’Autonomiae la Costituzione contraddetta dalla sinistra

L’Autonomiae la Costituzione contraddetta dalla sinistra

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Mezzogiorno, 19 novembre 2022 – 08:39 di Marco Demarco La destra ha le sue colpe antiche e le sue presenti convenienze. Ma che sinistra è quella che si sta battendo contro l’autonomia differenziata, che attribuisce agli avversari progetti eversivi e nel frattempo chiama alle barricate dai pulpiti istituzionali? Davvero la sinistra è ciò che ritiene di essere, cioè la massima espressione politica della responsabilità nazionale, del sentimento unitario e del costituzionalismo repubblicano? Vediamo. 1. Goffredi Bettini: «L’autonomia è una cosa seria. La parola “differenziata” cambia tutto. Non è una priorità dell’Italia. Non ci sono le condizioni per andare a vedere le carte di un processo di autonomia nato male con l’idea di dividere l’Italia». Non è il caso di andare a vedere le carte, dice Bettini. La Carta costituzionale è dunque una carta tra le altre, da cestinare con ostentata noncuranza? 2. Michele Emiliano: «Se ci chiedono se noi ci fidiamo di chi proponeva prima la successione, poi il federalismo fiscale, ora l’autonomia differenziata, non è che possiamo dire che ci fidiamo con certezza». D’accordo, il governatore della Puglia non si fida dei nipotini di Bossi. Ma si è accorto che oggi a “proporre” l’autonomia non è più la Lega, ma — come si è appena ricordato — la Costituzione italiana? 3. Vincenzo De Luca: «C’è l’idea di redistribuire a favore del Centro e del Nord i fondi Ue non sfruttati. Così come circola l’idea di destinare agli aiuti per le bollette a livello nazionale le risorse risparmiate sul reddito di cittadinanza. La nostra idea è che quello che avanza deve rimanere al Sud». Nel caso dei fondi europei, è come se De Luca dicesse: sbagliare è umano e perseverare conviene, tanto nessuno mai ti chiederà conto di quel che fai. Nel caso del reddito di cittadinanza, invece, c’è da capire cosa si intende per somme “risparmiate”. Anche quelle illecitamente richieste dai non aventi diritto e per le quali lo stesso De Luca ha parlato di truffa? Oppure quelle per le quali è stato denunciato il clientelismo politico? 4. Gaetano Manfredi: «Sono d’accordissimo con De Luca sia sull’autonomia differenziata sia sulla necessità che i soldi risparmiati sulle misure del Sud debbano rimanere al Sud». Il sindaco usa l’aggettivo “risparmiate” in senso eufemistico? Si riferisce, per capire, anche alle somme “non sfruttate” di cui parla il governatore, quelle sprecate, quelle stanziate ma non utilizzate per realizzare cose e progetti? Cos’è, un invito implicito a non tener conto delle buone pratiche? 5. Valeria Valente: «Così come configurata, l’autonomia appare cieca rispetto alle specificità territoriali. Di fronte a questo, come prima forza di opposizione siamo chiamati a vigilare…». La senatrice Pd parla di cecità. Pensa anche a quella dei riformatori del Titolo V? Poi promette vigilanza. Ma non sarebbe stato meglio vigilare, e magari anche fare, quando il Pd è stato al governo e lei già sedeva in parlamento? 6. Enzo Amendola: «L’autonomia differenziata è la risposta sbagliata a una situazione già insostenibile. Chi la propone vuole spaccare il Paese e condannare il Sud». Ed eccoci al finale di questo breve excursus. Con l’ex ministro il cerchio si chiude anche concettualmente. Chi propone l’autonomia? Necessita ripeterlo: a “proporre” il regionalismo differenziato è la Costituzione italiana, riformata da una maggioranza di sinistra nel 2001. Di conseguenza, chi ora ritiene che la Costituzione vuole spaccare l’Italia non solo si scaglia contro la propria parte politica, non solo dice una cosa anticostituzionale, ma addirittura pretende di dirla in nome della Costituzione che ha appena contraddetto. 19 novembre 2022 | 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-19 07:40:00, Mezzogiorno, 19 novembre 2022 – 08:39 di Marco Demarco La destra ha le sue colpe antiche e le sue presenti convenienze. Ma che sinistra è quella che si sta battendo contro l’autonomia differenziata, che attribuisce agli avversari progetti eversivi e nel frattempo chiama alle barricate dai pulpiti istituzionali? Davvero la sinistra è ciò che ritiene di essere, cioè la massima espressione politica della responsabilità nazionale, del sentimento unitario e del costituzionalismo repubblicano? Vediamo. 1. Goffredi Bettini: «L’autonomia è una cosa seria. La parola “differenziata” cambia tutto. Non è una priorità dell’Italia. Non ci sono le condizioni per andare a vedere le carte di un processo di autonomia nato male con l’idea di dividere l’Italia». Non è il caso di andare a vedere le carte, dice Bettini. La Carta costituzionale è dunque una carta tra le altre, da cestinare con ostentata noncuranza? 2. Michele Emiliano: «Se ci chiedono se noi ci fidiamo di chi proponeva prima la successione, poi il federalismo fiscale, ora l’autonomia differenziata, non è che possiamo dire che ci fidiamo con certezza». D’accordo, il governatore della Puglia non si fida dei nipotini di Bossi. Ma si è accorto che oggi a “proporre” l’autonomia non è più la Lega, ma — come si è appena ricordato — la Costituzione italiana? 3. Vincenzo De Luca: «C’è l’idea di redistribuire a favore del Centro e del Nord i fondi Ue non sfruttati. Così come circola l’idea di destinare agli aiuti per le bollette a livello nazionale le risorse risparmiate sul reddito di cittadinanza. La nostra idea è che quello che avanza deve rimanere al Sud». Nel caso dei fondi europei, è come se De Luca dicesse: sbagliare è umano e perseverare conviene, tanto nessuno mai ti chiederà conto di quel che fai. Nel caso del reddito di cittadinanza, invece, c’è da capire cosa si intende per somme “risparmiate”. Anche quelle illecitamente richieste dai non aventi diritto e per le quali lo stesso De Luca ha parlato di truffa? Oppure quelle per le quali è stato denunciato il clientelismo politico? 4. Gaetano Manfredi: «Sono d’accordissimo con De Luca sia sull’autonomia differenziata sia sulla necessità che i soldi risparmiati sulle misure del Sud debbano rimanere al Sud». Il sindaco usa l’aggettivo “risparmiate” in senso eufemistico? Si riferisce, per capire, anche alle somme “non sfruttate” di cui parla il governatore, quelle sprecate, quelle stanziate ma non utilizzate per realizzare cose e progetti? Cos’è, un invito implicito a non tener conto delle buone pratiche? 5. Valeria Valente: «Così come configurata, l’autonomia appare cieca rispetto alle specificità territoriali. Di fronte a questo, come prima forza di opposizione siamo chiamati a vigilare…». La senatrice Pd parla di cecità. Pensa anche a quella dei riformatori del Titolo V? Poi promette vigilanza. Ma non sarebbe stato meglio vigilare, e magari anche fare, quando il Pd è stato al governo e lei già sedeva in parlamento? 6. Enzo Amendola: «L’autonomia differenziata è la risposta sbagliata a una situazione già insostenibile. Chi la propone vuole spaccare il Paese e condannare il Sud». Ed eccoci al finale di questo breve excursus. Con l’ex ministro il cerchio si chiude anche concettualmente. Chi propone l’autonomia? Necessita ripeterlo: a “proporre” il regionalismo differenziato è la Costituzione italiana, riformata da una maggioranza di sinistra nel 2001. Di conseguenza, chi ora ritiene che la Costituzione vuole spaccare l’Italia non solo si scaglia contro la propria parte politica, non solo dice una cosa anticostituzionale, ma addirittura pretende di dirla in nome della Costituzione che ha appena contraddetto. 19 novembre 2022 | 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA ,

Pietro Guerra

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