di Eleonora Lanzetti
Mezzana Bigli (Pavia), la scommessa vinta dell’ingegner Nando Groppo: dal brevetto di pilota alla fabbrica per la produzione di ultraleggeri. Mezzi famosi in tutto il mondo con stemmi di famiglia e aria condizionata
A Mezzana Bigli, comune di mille anime in provincia di Pavia, si vola. Esattamente 40 anni fa qui, tra le risaie, iniziava l’avventura dell’ingegner Nando Groppo, pioniere italiano nella produzione di aerei ultraleggeri. Prima il campo di volo, il dodicesimo in Italia e tra i più antichi ancora esistenti dove in sei mesi si prende il brevetto di pilota. Poi la fabbrica a metà degli anni 90. Inizialmente i velivoli erano realizzati con tubi e tele, simili ad aquiloni, molto semplici, che volavano sopra i campi. Groppo, «il signore degli aerei», dagli Stati Uniti importava i componenti che nella fabbrica pavese venivano montati e i velivoli venduti a chi faceva scuola di volo. Una minuscola realtà che nel giro di un decennio è riuscita ad imporsi nel panorama internazionale aprendo poi le officine con i reparti di costruzione, verniciatura, assemblaggio e collaudo.
Oggi la filiera a Mezzana Bigli è completa. «In quegli anni avevamo realizzato il Groppino, più di 250 esemplari al mondo, il primo e più famoso ultraleggero italiano — racconta Federico Groppo che oggi guida l’azienda con il padre e fondatore Nando —. Un settore che nel tempo ha avuto un’evoluzione tecnologica incredibile. Realizziamo aerei ultraleggeri da turismo che esportiamo in tutta Europa, soprattutto Germania, Francia, Repubblica Ceca, Polonia e Scandinavia».
Ai banchi della Groppo Aviazione la produzione si articola su due tipi di velivoli: in kit di montaggio (il cliente riceve tutti i componenti per assemblare l’aereo privatamente con prezzi che vanno da 25 a 60 mila euro), oppure in pronta consegna, di alta gamma, con tutte le customizzazioni richieste (qui il prezzo può superare anche 200 mila euro a seconda delle personalizzazioni). «Attualmente dalla Groppo escono il Trail, ultraleggero in tandem biciclo e stol, adatto a terreni sconnessi e alla montagna, e il G70, velivolo biposto affiancato ampio e spazioso, dedicato a chi ama il comfort, ma anche adatto per le scuole di volo», spiega Simone Quaglietta, di professione Fly test engineer. «Tutte le macchine devono rispettare normative commerciali specifiche a seconda del paese di destinazione, un po’ come avviene per le immatricolazioni delle autovetture, per fare sì che il mezzo possa volare sul territorio dell’acquirente».
Appassionati, neofiti e cultori del volo in ultraleggero spesso raggiungono il club pavese per scambiare consigli, idee di viaggio, ma anche per sfoggiare il mezzo più particolare ed esclusivo. Le richieste bizzarre non mancano. Design ed estetica accontentano i gusti del cliente: «Aerodinamica e struttura non si toccano, ma interni, verniciatura, avionica e ruote, ad esempio, sono personalizzabili come fossimo una sartoria su misura». Da questo hangar dove il team — una decina di persone tra progettisti e tecnici — lavora sono usciti ultraleggeri che si son fatti notare, come quello di un gioielliere svizzero di sangue blu, che ha voluto lo stemma di famiglia dipinto sull’aereo e gli interni che richiamassero quelli di uno yacht. Oppure, l’ultraleggero con gli stessi colori dell’auto di lusso, o quello con gli sci per gli atterraggi su cime innevate e ghiacciai.
«Un cliente israeliano ha voluto persino un impianto di aria condizionata, rarissimo su questi mezzi — spiegano dalla Groppo —. Ci chiedono pannelli strumenti (i pannelli di controllo) molto complessi e verniciature grafiche laboriose. Il cliente ha un rapporto diretto con noi della famiglia: costruiamo aerei per utenti che diventano amici».
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23 luglio 2022 (modifica il 23 luglio 2022 | 14:55)
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, 2022-07-23 12:55:00, Mezzana Bigli (Pavia), la scommessa vinta dell’ingegner Nando Groppo: dal brevetto di pilota alla fabbrica per la produzione di ultraleggeri. Mezzi famosi in tutto il mondo con stemmi di famiglia e aria condizionata, Eleonora Lanzetti