Avvocati, gli studi legali si rivolgono ai cacciatori di teste: mancano candidati

Avvocati, gli studi legali si rivolgono ai cacciatori di teste: mancano candidati

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Professioni

di Diana Cavalcoli 07 nov 2022

Avvocati, gli studi legali si rivolgono ai cacciatori di teste: mancano candidati

Il mestiere dell’avvocato non sembra più attirare i giovani laureati. Tanto che, complici le difficoltà per la professione emerse in pandemia (redditi in calo e scarsa conciliazione tra i tempi vita/lavoro), in molti rinunciano alla libera professione. E così gli studi legali si rivolgono ai cacciatori di teste per scovare le persone giuste.

Giovani che sono spesso difficili da selezionare o trovare se si pensa che nel registro dei Praticanti il totale nazionale 2021 scende dell’1,87% mentre per gli abilitati si parla di un saldo negativo pari al -12,02%. Per gli studi a fare la differenza sarà la capacità di attirare i giovani assicurando un work-life balance migliore e prospettive di carriera. Sono infatti questi due gli aspetti su cui puntare secondo diverse organizzazioni di head hunter. Come spiegano sulla testata Mag dal team legal di Flower & Klein, società che segue 60 studi, i talenti sono attirati da flessibilità del lavoro e opportunità in house. In un periodo complesso come quello post pandemico non sorprende quindi sapere che gli studi più strutturati mettono a budget proprio un capitale dedicato alle fee da corrispondere ai recruiter.

Fuga dalla professione?

Il problema non riguarda solo la forza lavora in ingresso. Nel 2021 circa 5 mila avvocati si sono cancellati dall’albo. E a incidere è anche la questione economica: secondo il Censis il reddito medio annuo di un avvocato iscritto a Cassa Forense ha subito una riduzione di sei punti percentuali, in termini assoluti sotto i 38 mila euro. In più secondo diversi sondaggi realizzati in ambito legale la maggior parte delle organizzazioni non sta soddisfano le aspettative della propria forza lavoro. L’ultimo sondaggio Future Ready Lawyer mostra , ad esempio, che il 70% degli avvocati in azienda e il 58% di quelli in uno studio legali hanno pensato di dimettersi nel 2023.

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, 2022-11-07 15:20:00, Complici le difficoltà per la professione emerse in pandemia (redditi in calo e scarsa conciliazione tra i tempi vita/lavoro) in molti rinunciano all’avvocatura , Diana Cavalcoli

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