milleproroghe
di Claudia Voltattorni20 gen 2023
Proroga della fine delle concessioni balneari fino a data da definire. Cio almeno fino al varo della riforma complessiva del settore. Lo prevede un emendamento al decreto Milleproroghe ora all’esame del Senato presentato da Fratelli d’Italia. Verrebbe cancellato cos il termine ultimo del 31 dicembre 2023 che avrebbe rimesso a gara tutte le spiagge d’Italia dal primo gennaio 2024 (escluse le deroghe per casi specifici decisi dai Comuni), cos come previsto dal governo Draghi con la legge sulla concorrenza e poi confermato anche dal Consiglio di Stato. Sono circa 30 mila le concessioni balneari.
Rinvio a dopo la riforma
L’emendamento che rimette per ancora una volta tutto in discussione a prima firma della senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni e prevede che le concessioni continuano ad avere efficacia fino all’approvazione della legge di riforma della relativa disciplina. L’emendamento dovrebbe essere uno dei segnalati dal partito e risponde, spiegano fonti di Fdi, alle ripetute richieste avanzate dalle associazioni dei balneari. Ma comunque, attesa la decisione del governo. Gioved, il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto ne ha parlato a Bruxelles in uno dei suoi incontri istituzionali. Pur spingendo per una proroga, il governo vorrebbe evitare nuovi scontri con l’Europa. Le concessioni balneari non sono all’interno del Pnrr.
Gli altri emendamenti
Anche Forza Italia ha presentato due emendamenti sui balneari firmati Ronzulli-Gasparri che prorogano la scadenza di uno o due anni tempo entro il quale – spiega il senatore Fi Maurizio Gasparri – secondo noi vanno trovate soluzioni definitive una volta per tutte. Gli emendamenti spiega Gasparri che sono stati condivisi anche con la Lega, da sempre vicina al mondo dei balneari. E il senatore leghista Gianmarco Centinaio spiega: giusto mettere ordine nelle concessioni ma bisogna farlo in maniera razionale e non con una furia punitiva. Anche Centinaio ha firmato un emendamento che chiede la proroga della scadenza proprio perch il governo deve avere il tempo di varare una riforma: i balneari non chiedono privilegi ma giustizia e credo che sia un dovere della politica quello di offrire a tutti, anche a loro, le dovute garanzie, l’impegno che la Lega ha preso e intende mantenere.
Il caso in Europa
La questione balneari va avanti da anni con numerosi interventi e richiami della Commissione europea che chiede all’Italia di mettere a gara le spiagge, come succede negli altri Paesi Ue, e apre una procedura d’infrazione. Nel 2019, era prevista una riforma di tutto il settore ma venivano anche allo stesso tempo prorogate al 2033 tutte le concessioni esistenti. Proroga riconfermata poi nel 2020, nonostante i richiami dell’Ue che si concludono con una nuova procedura d’infrazione. Nel 2021, intervengono Antitrust, Consiglio di Stato e Corte Costituzionale che richiamano al rispetto della normativa comunitaria. Il governo Draghi cerca di rimettere un po’ d’ordine e nella legge sulla Concorrenza viene stabilito che le concessioni scadranno tutte il 31 dicembre 2023, a parte casi specifici, e viene delegato il governo a riformare tutto il settore e indire nuove gare entro il 31 dicembre 2024.
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