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Un’altra tragedia a scuola. Un bambino di soli otto anni ha perso la vita dopo aver avuto un malore improvviso mentre faceva educazione fisica a scuola. Tutto è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, 27 marzo, all’istituto De Curtis di Sant’Antonio Abate, in Campania.
Il bambino, Giovanni, faceva la terza elementare e frequentava la scuola calcio quattro volte a settimana. Il piccolo, come riporta La Repubblica, si è sentito male mezz’ora prima della fine dell’ora di educazione fisica, poco prima di tornare a casa. Sono stati i compagni di classe a vederlo accasciarsi all’improvviso nell’auditorium, utilizzato al posto della palestra inagibile della scuola.
Giovanni è purtroppo andato in arresto cardiaco e non ce l’ha fatta, nonostante il defibrillatore, nonostante oltre un’ora di massaggio cardiaco, dopo essere stato trasportato d’urgenza al San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove purtroppo è spirato.
Aperta un’inchiesta da parte dei carabinieri della compagnia di Castellammare che stanno ricostruendo la tragedia e cercando di capire se il bimbo, all’apparenza perfettamente sano, avesse patologie pregresse. L’ipotesi del decesso formulata dai medici è al momento di arresto cardiaco per una anomalia elettrica dovuta a una malformazione mai diagnosticata, ma sarà l’autopsia a offrire certezze sull’accaduto. Il bambino era alle prese con attività motorie previste dal Progetto sport di classe del Coni, portato avanti dall’istituto De Curtis di Sant’Antonio Abate.
Il cordoglio del sindaco e di Valditara
A commentare il fatto tragico è stata la prima cittadina del paese, Ilaria Abagnale, il cui figlio era un compagno di classe di Giovanni: “Siamo tutti sgomenti e vicini affettivamente alla mamma del piccolo Giovanni. Le daremo la massima vicinanza, anche come amministrazione cittadina, anche se una tragedia di queste dimensioni non trova preparato nessuno di noi. Quattro mesi fa festeggiavamo il compleanno di Giovanni, una festa alla quale hanno partecipato tutti i bimbi, compreso mio figlio. Proclameremo il lutto cittadino e per tutti gli altri bimbi assicureremo uno psicologo in classe. Non riusciamo nemmeno a trovare le parole per comunicare ai nostri figli quello che è successo”.
Abagnale ha detto di sentirsi “profondamente addolorata, come sindaco e rappresentante di questa comunità, per la perdita di un’altra giovane vita. Apprendere della scomparsa di un bambino del nostro paese colpisce ognuno di noi come un fulmine a ciel sereno, lasciandoci sgomenti e con un grande senso di impotenza. Non ci sono parole giuste che possano esprimere la devastante tristezza che avvolge tutti in questo momento, nella difficoltà di dover comprendere una perdita inaccettabile e prematura. Non dovrebbe mai accadere che ad un bambino così piccolo si spengano i sogni ed il sorriso. In questo momento di immensa tristezza – ha concluso la prima cittadina – desidero offrire il mio abbraccio e il mio sostegno alla famiglia di Giovanni, ai suoi piccoli amici di scuola e a tutti coloro che hanno avuto la gioia di conoscerlo. Ringrazio, inoltre, tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per cercare di aiutare il suo cuore a battere di nuovo”.
Ad esprimere cordoglio per la tragica scomparsa del piccolo è stato anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara con un tweet: “Prima come padre e poi come ministro il mio pensiero commosso va al piccolo Giovanni che oggi ci ha lasciato. Un forte abbraccio ai suoi genitori”, queste le sue parole.
Prima come padre e poi come ministro il mio pensiero commosso va al piccolo Giovanni che oggi ci ha lasciato. Un forte abbraccio ai suoi genitori.
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) March 27, 2023
Educazione fisica a scuola, un altro bambino morto in circostanze simili
Questo triste episodio ricorda un altro episodio simile che purtroppo ha avuto luogo proprio qualche giorno fa, il 21 marzo, quando un bambino di 12 anni è morto mentre giocava a basket nella palestra della scuola Guarino di via Capitano Basile, a Favara, in provincia di Agrigento.
Il piccolo è stato colto da un improvviso malore e s’è accasciato a terra, perdendo i sensi. Nonostante l’intervento di due ambulanze del 118 e dei sanitari che hanno cercato di rianimarlo, il bimbo è spirato. Il caso ha sollevato alcuni dubbi in merito all’obbligo di certificazione di idoneità sportiva in ambito scolastico su cui abbiamo provato a fare chiarezza.
L’attività sportiva non agonistica a scuola
Nell’agosto del 2014 il Ministero della Salute ha pubblicato le Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica (O.M. 8 agosto 2014).
A seguito di alcune richieste di chiarimenti, lo stesso Ministero ha emanato la nota prot. 4165 del 16/06/2015, che oltre ad illustrare tutti i punti dell’Ordinanza, ha chiarito quali sono i soggetti che necessitano dell’obbligo della certificazione per attività sportiva non agonistica.
Ricordiamo che il certificato per l’attività sportiva non agonistica è obbligatorio a scuola per:
- gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche;
- chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale.
Sono definite attività parascolastiche tutte quelle attività organizzate dalla scuola al di fuori dei curricoli obbligatori, es. attività sportive organizzate al di fuori dell’orario scolastico.
Non rientrano tra le attività parascolastiche le attività curricolari svolte all’interno dell’orario di educazione fisica, anche se svolte al di fuori dei locali della scuola. Non è quindi necessaria alcuna certificazione medica per la frequenza a lezioni di educazione fisica, in quanto da considerare materia curriculare.
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