Le banche più solide dEuropa (secondo la Bce), le italiane al top: ecco lelenco completo

Le banche più solide dEuropa (secondo la Bce), le italiane al top: ecco lelenco completo

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l’analisi

di Andrea Rinaldi09 feb 2023

Le banche più «sicure» d’Europa (secondo la Bce): Credem e le altre italiane al top

Le banche europee e anche quelle italiane superano le criticit innescate dalla guerra in Ucraina e la Bce ne promuove la solidit. La vigilanza dell’Eurotower segnala il buono stato di salute dei nostri istituti di credito nel commento ai punteggi relativi allo Srep (Supervisory Review and Evaluation Process, qui la lista completa presentata dalla Bce) negli stress test condotti nel 2022, aggiungendo che questo risultato stato conseguito malgrado il deterioramento delle condizioni economiche globali. Venendo agli istituti di casa nostra, i requisiti di capitale richiesti dalla Bce per il 2023 sono ampiamente sufficienti come dimostra il computo pubblicato da Francoforte e i parametri forniti dalle banche a dicembre in Consob. Infatti anche i Pillar 2 in termini di Cet1 (cio capitale calcolato con le regole prudenziali parametrato alle attivit ponderate per i rischi) sono rimasti di fatto uguali all’1,1% per quest’anno.

Le banche italiane al top

Per il gruppo Credem, ad esempio, il Pillar 2 Requirement pari all’1,0%, parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali, dice la banca emiliana, all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che ne hanno dato diffusione. In realt il Pillar 2 una parte delle capacit richieste alle banche per coprire i rischi prevedibili. Per stabilire la robustezza nei confronti dei risparmiatori, entrano in gioco anche altre considerazioni come l’essere una Istituzione Finanziaria Sistemicamente Rilevante (Sifi) locale o globale (S) o requisiti aggiuntivi sui leverage finance come quelli domandati a Bnp Paribas o Deutsche Bank. A dicembre per altro Intesa e Unicredit avevano comunicato di aver rispettato ampiamente i requisiti patrimoniali, valori per altro del Cet1 cresciuti ancora con i risultati annuali.

Crediti deteriorati

La strada per una piena solidit per ancora lunga: va migliorata la gestione rischi, la governance, la digitalizzazione, il business model e il trattamento delle tematiche ambientali. Per questo il numero uno della vigilanza Bce Andrea Enria chiede un approccio prudente delle banche in tema di gestione rischi e accantonamenti, vista la crescita dei crediti deteriorati che gi iniziata in alcuni specifici portafogli come il credito al consumo. Le banche europee, di fronte agli sviluppi del 2022, hanno pianificato una distribuzione degli utili agli azionisti in linea con l’anno precedente e sulla base delle informazioni ad oggi disponibili distribuiranno quest’anno il 51% degli utili lordi del 2022, informa Enria. Lo Srep 2022 ha comportato miglioramenti dei requisiti patrimoniali per esposizioni deteriorate per 24 banche che non hanno soddisfatto le aspettative di copertura della Bce relative a crediti deteriorati (Npl) concessi prima del 26 aprile 2019, riporta il bollettino Bce.

Strategie compatibili con le cedole

Una maggiore dotazione di capitale non frena ma favorisce nel lungo termine, come dimostrato da alcuni studi la capacit di prestiti delle banche, argomenta il presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria Andrea Enria. La Vigilanza, nell’analizzare i piani e le traiettorie del capitale delle banche, ha trovato che virtualmente tutti sono compatibili con la distribuzione pianificata degli utili. Tuttavia, ha spiegato Enria, in un numero limitato di casi le banche hanno ridotto la distribuzione dopo il dialogo con la Vigilanza, e alcune banche che avevano pianificato una notevole distribuzione hanno saggiamente scelto di scaglionare nel corso dell’anno diverse tranche dei buyback di azioni pianificati, per restare flessibili in risposta agli sviluppi macroeconomici.

La guerra

Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidit, all’aumento della redditivit e al continuo miglioramento della qualit degli attivi, ha rimarcato Enria. Insomma lo tsunami non arrivato. Merito della maggiore dotazione di capitale e del minore stock di crediti deteriorati rispetto al 2014 quando si resero necessarie le direttive sul risanamento e sui sistemi di garanzia dei depositi. Nonostante un orizzonte che raccomanda attenzione e prudenza, l’aumento dei tassi di interesse ha portato a un miglioramento della redditivit e della generazione di capitale per le banche europee. Secondo l’Eurotower la media ponderata dei requisiti di Pillar 2 fissati per il capitale complessivo rimasta in linea con quelli stabiliti negli anni precedenti, al 2% delle attivit di rischio ponderate (Rwa) dopo l’1,9% del 2022. Il punteggio Srep complessivo medio dunque rimasto sostanzialmente invariato, con il 92% delle banche interessate che ha ricevuto lo stesso punteggio complessivo del 2021, e con la met del restante 8% che l’ha visto peggiorare. Nel 2022 quasi tutte le banche significative hanno riportato coefficienti Cet1 di sopra dei nuovi requisiti e indicazioni.

Aggregazioni

Per le banche europee, dopo il rallentamento di questi due anni, sar inevitabile la ripresa delle aggregazioni, anche transfrontaliere per meglio focalizzarsi sul proprio business model, considera Enria, intervistato a Skytg24, secondo cui le banche europee continuano a quotare a prezzi inferiori rispetto alle rivali europee. Secondo il banchiere centrale una migliore focalizzazione pu passare anche attraverso le fusioni. Si visto qualcosa nel 2020 poi il provesso ha rallentato ha sottolineato.

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