Barbacci (Cisl Scuola): “Serve un decreto scuola per restituire dignità economica al personale e per non disperdere le risorse del Pnrr” [VIDEO INTERVISTA]

Barbacci (Cisl Scuola): “Serve un decreto scuola per restituire dignità economica al personale e per non disperdere le risorse del Pnrr” [VIDEO INTERVISTA]

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“Abbiamo sottoscritto una parte del rinnovo contrattuale che riguarda il 95% delle risorse delle leggi di bilancio 2019, 2020 e 2021. E’ stata un’operazione necessaria, opportuna, che ovviamente non rappresenta una risposta definitiva per un personale della scuola. Tutto ciò per me è un ristoro”.

Lo ha detto Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, nel corso dell’intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola.

Ci sono delle polemiche sulle cifre degli arretrati – prosegue la sindacalista -. Queste sono indicate nel lordo ma poi ciascuno deve fare una propria riflessione sulla propria situazione fiscale. C’è una quota parte che deve essere assegnata quella del 2022. L’emissione speciale del 2022 i colleghi la vedranno a gennaio“.

Manca anche il 5 % rimanente, quei 300 milioni che avevamo sbloccato e che troveremo nell’RPD“, aggiunge Barbacci, che prosegue:  “Questo non vuole dire che abbiamo allineato gli stipendi di docenti e ATA alle complessità e alle legittime aspettative. Ma questa occasione non la potevamo perdere“.

Sulla parte normativa del contratto: “La parte normativa è delicata. Dovrebbe semplificare i profili, le responsabilità. Poi serve attualizzare il contratto, perchè attualmente non è più rispondente a quelle che sono le reali attività svolte e si fa fatica a tutelare le situazioni“. “Poi -continua Barbacci – bisogna equiparare i diritti fra il personale a tempo determinato e indeterminato, si dovrebbero anche perfezionare le attività funzionale dell’insegnamento e la formazione collocata dentro gli obblighi professionali. Poi ci sono gli ordinamenti del personale ATA perchè ci sono degli aspetti di carattere giuridico, come il diritto dei facenti funzione Dsga così come i Dsga vedersi riconoscere le grandi responsabilità e carichi di lavoro. Non dobbiamo chiudere a qualunque costo ma dobbiamo migliorare quel testo di partenza”.

Sui vincoli di mobilità: “Il decreto legge 36 ha introdotto nuovi vincoli. E questa partita deve essere gestita per legge, cogliendo il principio che i vincoli fanno male al sistema scolastico e alle persone. Vanno garantite le tutele anche agli studenti, è chiaro, ma intanto dobbiamo mettere nelle condizioni migliori il personale, magari conoscere le regole in tempo utile anche per decidere dove fare domanda dei concorsi. Il decreto milleproroghe dovrebbe andare proprio in quella direzione. Noi però dobbiamo trattarla nel contratto collettivo nazionale del lavoro, i contratti integrativi non ce la fanno da soli”.

Sulla legge di bilancio: “Questa legge di bilancio è stata chiusa con condizioni straordinarie. Da un lato non ci aspettavamo granché. Almeno non ci sono stati tagli, anche quelli relativi al dimensionamento scolastico, l’operazione si è mitigata, nei primi 3 anni i tagli sono fisiologici. Mancano però delle parti, ad esempio le risorse per il contratto 2022/24. Aspetto che deve essere collocato in qualche dispositivo normativo che il Ministro Valditara ha promesso. Serve un decreto scuola, un intervento che rilanci il sistema nella sua interezza, restituendo dignità di carattere economico e mettendo a sistema tutti gli interventi del Pnrr, perchè abbiamo tante risorse che sono frammentate e disarticolate e non fanno altro che aumentare la mole di lavoro a docenti e segreterie e che non producono quel beneficio per cui il Pnrr era stato pensato. Ad esempio, la riduzione del numero di alunni per classi, sarebbe un intervento necessario che manca però in questa legge di bilancio. Poi serve un organico ordinario ATA. Quello che c’è oggi non basta, deve diventare ordinario. Le tabelle devono essere aggiornate“.

Sullo stop dei cellulari in classe: “Siamo di fronte ad una transizione digitale forte e quindi dobbiamo capire come usare uno smartphone o un pc in base al contesto. Stando a scuola è evidente che l’utilizzo dello smartphone sia idoneo solo per fini didattici e già tante scuole lo fanno. Non ho pensato che fosse necessaria una circolare ulteriore. Quello che probabilmente è mancato è la verifica e i controlli perchè questo regolamento venisse rispettato. Allora servono alleanze, secondo me. Bisogna ricostruite alleanze fra studenti, scuola e famiglia. Perché così la scuola non ce la farà. Le circolare non servirà a nulla da sola“.

LA VIDEO INTERVISTA

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