Bassolino: Manfredi tace dopo 150 giorni da sindaco,  paralisi istituzionale

Bassolino: Manfredi tace dopo 150 giorni da sindaco, paralisi istituzionale

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l’intervista
Mezzogiorno, 7 marzo 2022 – 19:37

Affondo dell’ex sindaco: «Tracciare un bilancio è molto importante, determina la fiducia dei cittadini. Il Comune è in primo luogo concretezza»

di Fabrizio Geremicca

Antonio BassolinoImmobilismo istituzionale e scarsa attenzione alle piccole cose della città. E’ il giudizio — senza dubbio al di sotto della sufficienza — che Antonio Bassolino, candidato a sindaco alle amministrative di ottobre 2021 ed ora siede alla opposizione in consiglio comunale — assegna, con un post su Facebook, alla giunta Manfredi dopo il primo scorcio di consiliatura.

Perché è così severo?«Noi siamo a centocinquanta giorni dal voto. Di solito già dopo i primi cento giorni si traccia un bilancio ed ha un valore simbolico non indifferente. La cosa che mi colpisce è che la nuova amministrazione non lo ha fatto con l’opinione pubblica e con la città. Invece di tracciare un bilancio dei primi cinque mesi si parla molto dei programmi per i prossimi anni. Si fa il preventivo, diciamo così, senza il consuntivo».

E ritiene che sia così grave?«Perché per il domani e quindi per i programmi che si intende portare avanti, l’oggi è molto importante. Determina la fiducia. Se nota che c’è un cambiamento sulle piccole cose della vita quotidiana, allora il cittadino può avere più fiducia sul futuro, sui progetti più impegnativi. Il Comune è in primo luogo concretezza. E’ l’istituzione più vicina ai cittadini. E’ prendersi cura della vita quotidiana della città, delle persone. E’ riparare le buche, aumentare la frequenza dei bus, ridurre i tempi di attesa della metro, affrontare le sofferenze sociali».

Lei contesta alla maggioranza che sostiene Manfredi la paralisi istituzionale.«È clamorosa la vicenda delle Municipalità, che sono ancora senza i loro esecutivi. Non è un caso che accada, non è una sorpresa per me. Ne avevo parlato anche in campagna elettorale».

Perché è accaduto secondo lei?«Le tredici liste e l’esercito di candidati per il Comune e nelle Municipalità, che è stato molto importante affinché Manfredi vincesse largamente, è un problema per governare. Poiché è difficile raggiungere un accordo nella maggioranza molto larga tra le tante liste e candidati, si è detto di aspettare prima la Città metropolitana perché magari gli equilibri della Città metropolitana avrebbero aiutato la maggioranza a trovare meglio un’intesa per gli esecutivi nelle Municipalità».

Poi, però, anche la votazione per la Città metropolitana è slittata. Lo prevedeva?«Le parti politiche della maggioranza non trovavano l’accordo neppure per questo. La paralisi istituzionale è un problema non da poco. Le Municipalità hanno competenze proprio su quelle piccole cose delle quali parlavo all’inizio, su quegli aspetti della vita quotidiana dei cittadini che, se migliorati, creano un legame di fiducia tra i napoletani e le istituzioni. La Città metropolitana si occupa di un territorio che conta tre milioni di abitanti, pari alla metà della popolazione della Campania».

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7 marzo 2022 | 19:37
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