Bastano 30 minuti, così Leonora rende più semplice la seconda vita del tetrapak

Bastano 30 minuti, così Leonora rende più semplice la seconda vita del tetrapak

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di Lorenza Cerbini

Brevettata una tecnologia che consente di separare carta, polietilene e alluminio in meno di trenta minuti. La riduzione dei tempi offre vantaggi per l’incremento della produzione, garantendo risparmio di energia e acqua

Il pi famoso il contenitore per il latte, un poliaccoppiato in carta, polietilene e uno strato sottilissimo di alluminio che protegge il contenuto da ossigeno e luce. Dello stesso materiale sono i contenitori per panna, besciamella, succhi di frutta, pomodoro e vino. Dopo l’uso andrebbero gettati in appositi bidoni o, se non disponibili, in quelli per il riciclo della plastica, del vetro o della carta. Possono infatti avere una nuova vita, recuperando le materie prime di cui sono composti. Un processo fino ad oggi complicato e costoso dice Alice Garau, fondatrice e responsabile Ricerca & Sviluppo di Coalchry Green, azienda nata a fine 2021 che oggi si affaccia sul mercato con una scoperta che ambisce a rivoluzionare il settore. Detiene il brevetto Leonora, una tecnologia che permette di separare carta, polietilene e alluminio in tempi brevi con un consistente risparmio di energia e acqua.

Ogni anno – dice Garau – si producono circa 250 milioni di confezioni in poliaccoppiati, ma solo una piccola parte delle materie prime che li compongono torna a nuova vita. Leonora si basa su processi biologici che permettono la separazione totale dei materiali in meno di 30 minuti con la totale eliminazione di ogni rischio per gli operatori. Le potenzialit di Leonora sono state sperimentate in una cartiera della Penisola dove nell’arco delle 24 ore decine di tonnellate di poliaccoppiati vengono macerati in acqua calda e attraverso il movimento meccanico vengono separati e recuperati carta, polietilene e alluminio.

Test su brick

Con Leonora i tempi si riducono del 40% con conseguenti vantaggi anche nell’incremento della produzione. Sono quattro anni che studiamo la tecnologia alla base di Leonora, testata su brick per bevande e alimenti, su rifiuti e pure efficace per separare strati di plastica, dice Garau. Nata in Sardegna, trasferitasi in Emilia Romagna, nel 2019 stata tra i fondatori di Ly Company Italia azienda del Gruppo Ly Company maggior produttore europeo di acqua in cartone. Coalchry Green nasce come spin off, fortemente voluta da Garau e Chstian Creati (Ceo). Due aziende separate dunque, una immette sul mercato il brick, l’altra lo ricicla. Secondo una ricerca di Altroconsumo (datata febbraio 2021), nel 72% dei Comuni italiani attiva la raccolta dei contenitori in poliaccoppiato (www.tiriciclo.it).

Formazione artistica

Per ridurre i costi e velocizzare il processo di recupero e riciclo sarebbe necessario che i poliaccoppiati venissero raccolti separati dagli altri rifiuti, dice Garau, il cui curriculum spazia da una formazione artistica ad una scientifica. Ho frequentato l’Istituto d’arte, ho una mente creativa. Poi, ho seguito un percorso legato alla psicologia senza per esercitare. Ho lavorato nelle Risorse umane, e incinta di mio figlio che oggi ha sette anni, ho dato spazio alla mia passione per la biologia. Mi sono iscritta alla facolt di Chimica dell’Universit di Bologna che ancora frequento.

Il mondo invisibile

nel laboratorio ricerca e sviluppo di Ly Company che il progetto Leonora ha iniziato a prendere forma. Ho cercato nel mondo invisibile, quello dei batteri – sottolinea – grazie ai quali milioni di anni fa l’aria diventata respirabile, e l’acqua e la terra sono diventati abitabili per permettere lo sviluppo della vita. Batteri che oggi possono essere un alleato per risolvere i problemi creati dagli esseri umani. Senza di loro persino il nostro corpo non funzionerebbe. L’obiettivo della ricerca di lasciare alle generazioni future un mondo pi pulito, come lo abbiamo trovato noi. Intanto, Coalchry Green ha gi ricevuto un riconoscimento, selezionata tra le nove aziende aggiudicatrici del Premio Innovazione Toscana Amerigo Vespucci 2022, assegnato dal Consiglio Regionale della Toscana a progetti green e di innovazione digitale. Una sfida, quasi una rivoluzione Copernicana in un tempo che ha davvero necessit di riconciliarsi con i ritmi sostenibili della natura, conclude Garau.

28 gennaio 2023 (modifica il 28 gennaio 2023 | 22:35)

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