La battaglia dei virologi per il vino. Viola sbaglia, non restringe il cervello

La battaglia dei virologi per il vino. Viola sbaglia, non restringe il cervello

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di Luciano Ferraro

Bassetti, Pregliasco e Gismondo in disaccordo con la docente padovana

Dal Covid al vino, dalle polemiche su vaccini e lockdown a quelle su etichette e effetti nocivi dell’alcol. I virologi, gli infettivologi e gli immunologi che durante i mesi pi caldi della pandemia sono diventati star della comunicazione, hanno trovato un nuovo terreno di scontro. Ha iniziato Antonella Viola, virologa che lavora in Veneto, la regione che la prima produttrice italiana di vino, patria del Prosecco e dell’Amarone. Viola non si limitata a dire, come sostengono molti medici, che l’unica quantit sicura di alcol da assumere zero e che si tratta di un liquido potenzialmente cancerogeno. Ha aggiunto che bere un paio di bicchieri fa rimpicciolire il cervello (Studi recenti hanno analizzato le componenti della struttura cerebrale, dimostrando che uno o due bicchieri di vino al giorno possono alterarle. Insomma, chi beve ha il cervello pi piccolo). Subito le hanno risposto gli stessi colleghi che dividevano con lei la notoriet durante la pandemia.

Matteo Bassetti, il direttore di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova, si fatto fotografare con un calice di rosso in mano dopo aver letto l’intervista che Viola ha rilasciato al Corriere del Veneto, in cui la docente padovana appoggia la scelta dell’Irlanda di indicare sulle bottiglie di vino e alcolici i rischi per la salute . Credo che sia giusto dire alle persone – ha scritto Bassetti su Facebook – che non bisogna esagerare, che il vino pu far male quando si usano delle grandi quantit. Non lo altrettanto dire, in un Paese come il nostro dove siamo cresciuti in qualche modo con la cultura del vino, che il vino rimpicciolisce il cervello o che come l’amianto o chiss quale altro tipo di sostanza cancerogena. Dire che bere con moderazione non dovrebbe causare problemi molto importante. Anche perch ci sono numerosi studi scientifici che dimostrano che in alcuni setting piccole quantit di vino non solo non fanno male, ma possono addirittura far benefico. Il vino molto diverso rispetto alle sigarette, perch le sigarette o altre sostanze anche in bassa quantit possono avere un effetto cancerogenetico. Il vino, evidentemente, con quantit minori, credo che non ce l’abbia.

Pi drastica con Viola stata Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano: Ogni eccesso assolutamente criticabile, che si tratti di bevande o di altre sostanze. Mi permetto di dire, per, che dovremmo lasciare questi commenti agli esperti di quel settore.

Il virologo dell’Universit Statale di Milano Fabrizio Pregliasco convinto, come Bassetti, che una modica quantit di vino non solo non nociva, ma pu essere benefica per uomini e donne. Il vino sicuramente rappresenta un rischio per la salute nel momento in cui lo si consuma in modo non congruo – sostiene -. Ritengo che una demonizzazione totale come sempre non abbia senso. E che, come sempre, sia necessario praticare il buonsenso, perch il resveratrolo presente nel vino rosso, ad esempio, ha un’azione positiva e immunostimolante e quindi serve ragionevolezza. Giusto invece lanciare un messaggio sui superalcolici e su altri prodotti magari destinati ai giovani, fra i quali non prevale un’attenzione all’elemento qualit, ma che a volte puntano solo allo `sballo.

Sul fronte opposto a quello dei virologi ci sono gli enologi. Si sono riuniti nei giorni scorsi a Napoli, chiamati a raccolta dal loro presidente mondiali, Riccardo Cotarella. Sul palco hanno chiamato un gruppo di medici a favore della quantit intelligente di vino da bere, che aiuta a proteggere da alcune malattie cardiovascolari. Tra gli intervenuti Luc Djouss, direttore del Dipartimento di medicina della Harvard Medical School. La convitata di pietra stata appunto la dottoressa Viola.

Nel simposio – dice Cotarella – stato ribadito quanto sia importante uno stile di vita sano che trova la sua massima espressione nella famosa dieta mediterranea – patrimonio mondiale dell’Unesco – che prevede l’uso moderato di vino durante i pasti. Siamo sconcertati per le affermazioni dell’immunologa padovana, credo che serva senso di responsabilit prima di sentenziare su un tema tanto delicatato, per non lasciare spazio a eventuali desideri di ingiustificato protagonismo.

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