Beatrice Venezi: «Penso a un albo per i critici musicali.Morgan? La sua visione sarà necessaria»

di Roberta ScorraneseLa popolare direttrice d’orchestra è stata nominata consigliere per la musica dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Il Fus? Servono più controlli, non deve essere utile solo a ripianare i debiti degli enti. Parlerò con Morgan, lui è prezioso» Maestro Venezi, se lo aspettava? «Diciamo che con il ministro Gennaro Sangiuliano ne stiamo parlando da un po’». E da poco è arrivata l’ufficialità: lei è stata scelta come consigliere per la musica, «scavalcando» Morgan. «Con Marco (Castoldi, in arte Morgan, ndr.) ci siamo scritti dei messaggi. Lui ha ironizzato sull’aver pianto per questa sua esclusione, ma io gli ho ribadito che la sua visione sarà necessaria nel percorso che stiamo per intraprendere, perché non c’è solo la musica classica, che è il mio ambito di lavoro, ma c’è anche altro, in cui lui può essere prezioso». Maestro, di cose da fare ce ne saranno tante. «Può dirlo forte. Purtroppo la pandemia ha assestato duri colpi al settore dello spettacolo e in particolare della musica, dunque prima di tutto io devo pensare alla tutela e alla valorizzazione degli artisti. Prendiamo il caso della musica: l’artista è pagato a prestazione, dunque le spese anticipate per le prove, per esempio, non sono coperte. Penso che sia da rivedere questo meccanismo, prendendo esempio da altri paesi, come la Francia, per dire, dove all’artista è riconosciuto uno status ben diverso e dunque le tutele sono maggiori». Da dove intende cominciare? «Per esempio da una diversa regolazione del Fus, fondo unico per lo spettacolo. Nella visione che vorrei proporre, non devono essere fondi che servono unicamente a ripagare i debiti degli enti, ma un supporto vero agli artisti. Gli scopi del Fus sono buoni, lo voglio sottolineare, ma c’è bisogno di maggiori controlli prima e dopo l’erogazione, a mio parere. E poi mi lasci dire qualcosa a proposito dell’identità». Un tema che le è molto caro. «Sì, perché penso che non si conosca abbastanza il nostro patrimonio culturale. Chi segue il mio lavoro sa bene che per me la divulgazione della musica e la vicinanza con le generazioni più giovani sono importanti. Penso a dei tavoli incrociati con il ministero dell’Istruzione, per esempio. E poi c’è la questione del merito. L’artista va valorizzato per quello che sa fare. E sostenuto anche economicamente». Forse quello del merito è qualcosa che riguarda anche i critici. «Lei tocca un altro punto che mi sta a cuore. Vedo che oggi chiunque sia dotato di uno smartphone si erge a critico. E certe “critiche”, chiamiamole così, possono esaltare o affossare la carriera di un artista. Ecco perché penso a un percorso di formazione specializzato e a un albo dei critici professionisti. Nella mia visione mi spingo oltre: non solo per la musica, ma per la critica tout court. Penso che ci sia bisogno di inquadrare meglio i ruoli». Sembra di capire che lei voglia lavorare soprattutto sulla figura dell’artista, è così? «Proprio così. E le dirò di più. In Italia c’è troppa esterofilia. Cantanti, musicisti, direttori d’orchestra di altri Paesi riempiono i cartelloni. Per carità, il merito è merito e con questo non voglio dire di essere contraria ad ingaggiare professionisti non italiani. Ma penso che ci sia bisogno di sostenere anche i nostri. Non solo in Italia, ma anche quando si espongono all’estero, in contesti internazionali». Infine, un dettaglio sulla qualifica: lei ha insistito per essere chiamata Maestro e non Maestra, dicendo che «Maestro» è un titolo accademico preciso. Ora, «Consigliere» non è un titolo accademico: chiederà di essere chiamata «Consigliera»? «Io preferirei essere chiamata “Consigliere per la musica”. Ma se a qualcuno scappa il femminile non ne farò una questione di principio, mettiamola così». 21 novembre 2022 (modifica il 21 novembre 2022 | 16:31) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-21 17:59:00, La popolare direttrice d’orchestra è stata nominata consigliere per la musica dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Il Fus? Servono più controlli, non deve essere utile solo a ripianare i debiti degli enti. Parlerò con Morgan, lui è prezioso», Roberta Scorranese

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