di Davide Frattini
Il ministro per la Sicurezza Nazionale israeliana, Itamar BenGvir, sembrava aver rinviato dopo un colloquio con il premier Benjamin Netanyahu la visita a quello che per gli ebrei il Monte del Tempio: ma l’ha realizzata a sorpresa il 3 gennaio, ribadendo la volont di cambiare lo status quo sui luoghi sacri e scatenando l’ira della Giordania
Cammina sulle pietre bianche circondato dai poliziotti dei quali adesso il boss. Gi nei primi giorni da ministro per la Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir ha voluto mantenere le promesse e alimentare i timori dell’opposizione.
La visita alla Spianata delle Moschee, il monte del Tempio per gli ebrei, sembrava rinviata dopo un colloquio con il premier Benjamin Netanyahu, invece il leader ultranazionalista ha varcato questa mattina i portoni che portano al terzo luogo pi sacro per l’islam e alla roccia che per l’ebraismo il punto d’incontro tra il Cielo e la Terra, la rupe a cui Abramo ha legato Isacco, il basamento del Primo e del Secondo Tempio, distrutto dai romani nel 70.
Il ministro ha chiesto di rimanere da solo per numerosi minuti, un momento di raccoglimento per saldare con un gesto il suo obiettivo principale: modificare lo status quo che dal 1967, dalla cattura israeliana di queste aree alla Giordania, prova a mantenere l’equilibrio attorno ai macigni pi contesi tra i macigni contesi della Citt Vecchia.
Allora il generale Moshe Dayan aveva preferito lasciare l’amministrazione della Spianata al Waqf, l’organizzazione islamica che gestisce i luoghi sacri sotto la supervisione del regno ashemita, e definisce le regole ancora in vigore: gli ebrei possono visitare l’area ma non pregarvi, Israele responsabile per la sicurezza della struttura.
I primi a reagire sono proprio i custodi giordani che accusano Ben Gvir di aver aver assaltato la Spianata e di averne violato la santit.
Da Gaza i fondamentalisti di Hamas avevano minacciato che la visita porter a un’esplosione, la Jihad Islamica proclama di avere le dita sui grilletti e le forze di sicurezza israeliane hanno alzato il livello di allerta.
Il capo della polizia – che adesso risponde a Ben Gvir – aveva spiegato che le provocazioni a Gerusalemme dell’allora parlamentare dell’estrema destra avevano contribuito all’escalation verso gli undici giorni di guerra con Hamas nel maggio del 2021.
Yair Lapid, alla guida del governo fino all’insediamento di Netanyahu, commenta: Questo quello che succede quando un primo ministro debole forzato ad affidare la citt pi esplosiva del Medio Oriente all’uomo pi esplosivo del Medio Oriente.
Gli alleati americani provano da subito a stoppare i progetti di Ben Gvir e avvertono che qualunque cambiamento allo status quo inaccettabile.
Ancora pi dura la reazione dei neo-alleati: gli Emirati Arabi parlano di attacco e secondo il telegiornale israeliano, Netanyahu – che considera gli accordi di Abramo firmati con il Paese del Golfo il suo lascito alla Storia – ha dovuto posticipare la visita gi annunciata ad Abu Dhabi con la scusa di questioni logistiche.
3 gennaio 2023 (modifica il 3 gennaio 2023 | 15:25)
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