Ben Sulayem (Fia): «La Formula 1 con una donna come ad. Budget cap? Aumenteremo i controlli»

Ben Sulayem (Fia): «La Formula 1 con una donna come ad. Budget cap? Aumenteremo i controlli»

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di Daniele Sparisci, inviato ad Abu Dhabi

Il presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem rivoluziona la F1: «Basta errori. Voglio più arbitri: la Premier League investe 29 milioni nel settore»

Seduto nel suo ufficio con vetrate sulla pista, Mohammed Ben Sulayem indossa la tradizionale tunica bianca, è nato nella vicina Dubai. Il presidente della Fia è stato eletto meno di un anno fa, pochi giorni dopo il finale avvelenato di Abu Dhabi fra Verstappen e Hamilton. Sospira: «E come benvenuto ho trovato i faldoni dell’inchiesta…». Nei mesi successivi la Federazione è stata criticata per altre scelte, dalla gestione delle gare al caso budget della Red Bull.

Si dice che i rapporti fra Fia e F1 si siano deteriorati. È vero?

«Voci incomprensibili. Parlo con Stefano Domenicali ogni due giorni. Il nostro è un matrimonio forte e durerà a lungo. Lo dicevano per la questione delle Sprint Race, quando la F1 ha chiesto di raddoppiarle (sei nel 2023, ndr) mi sono consultato con lo staff della Federazione per valutare il sovraccarico di lavoro. Ma ora ci capiamo al volo».

Ha messo una donna come ad della Fia, Natalie Robyn, come l’ha scelta?

«Non abbiamo mai avuto un ad, con le sfide che abbiamo davanti dovevo cambiare l’organizzazione. Gestire le finanze in maniera diversa, eravamo in perdita. Ora stiamo riducendo gli sprechi. È stata selezionata fra migliaia di curriculum, penso che sia bravissima e dobbiamo sostenerla tutti».

Parla di trasparenza, ma allora perché all’ex direttore di corsa Michael Masi è stato fatto firmare un accordo di segretezza dopo l’uscita?

«Da allora abbiamo imparato molto e sono cambiate tante persone nella Fia. Forse il rapporto su Abu Dhabi non soddisfaceva tutte le risposte, ma ora pubblichiamo tutto in modo trasparente. Basta guardare i report sui fatti di Suzuka e sul budget cap. Sul porpoising ho parlato con 10 team e 20 piloti prima di decidere».

È ancora convinto che allontanare Masi sia stata la scelta giusta e che i direttori di corsa che lo hanno sostituito siano all’altezza?

«Con Michael ci sentiamo ancora, era molto esperto. Ma se ricopri un certo ruolo devi stare lontano dai media altrimenti ti fai prendere la mano. Chi sono le stelle in F1? Nessuno, a parte i piloti. Detto questo siamo in una fase di apprendimento e presto ci saranno altre novità nella direzione corsa, non possiamo affidarci soltanto a uno o a due arbitri».

Quanti ne servono?

«Perché in questa F1 moderna c’è bisogno di altro. Ho fiducia nell’attuale team che compone la direzione corsa e negli steward. Abbiamo preso due persone dalla Premier League scoprendo che il campionato inglese investe 25 milioni di sterline sugli arbitri».

Che c’entra il calcio con la F1?

«Con 24 Gp e sei Sprint Race l’anno prossimo il gruppo va allargato. Gli errori spesso nascono dallo stress, dal sovraccarico. Se falliamo noi fallisce anche la F1, siamo solo all’inizio di un percorso. Gli errori vanno ridotti al minimo».

Parla spesso con i piloti, che vi dite?

«Sono stato un pilota di rally, conosco la frustrazione che provano in certi momenti dopo penalità o incidenti. Il mio telefono per loro è sempre acceso, Pierre Gasly mi ha chiamato subito dopo l’episodio della gru in Giappone. E io sono stato il primo a scusarmi con lui. È importante sentire il feedback dei piloti immediatamente. Parlo molto con Hamilton, Russell, con tutti gli altri».

Budget cap, non crede che la sentenza sulla Red Bull sia stata troppo leggera?

«Le regole finanziarie erano al primo anno di applicazione. Controllare è molto difficile, per questo rinforzeremo il gruppo che se ne occupa. Gli altri team volevano veder scorrere il sangue ma serve equilibrio fra sanzioni finanziarie e sportive, comunque ci sarà una grossa revisione generale delle regole».

19 novembre 2022 (modifica il 19 novembre 2022 | 07:42)

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, 2022-11-19 07:22:00, Il presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem rivoluziona la F1: «Basta errori. Voglio più arbitri: la Premier League investe 29 milioni nel settore» , Daniele Sparisci, inviato ad Abu Dhabi

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