carburanti
di Alessandro Bergonzi19 set 2022
La benzina ha segnato il minimo da ottobre 2021 sulla rete italiana, con il prezzo al self service che il 19 settembre è sceso sotto 1,7 euro al litro nella media nazionale. Nello specifico, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia, il prezzo medio praticato della verde in modalità self è 1,696 euro al litro (contro 1,709 di venerdì 16). Ma la cifra è condizionata ancora dal taglio sull’accisa, prolungato fino al 31 ottobre dal decreto Aiuti bis, che impatta per 30,5 centesimi al litro. Al netto dello sconto fiscale, dunque, la benzina ha raggiunto i minimi dal 7 marzo 2022. In calo anche il prezzo del gasolio che rimane però più alto della verde, venendo venduto al self service mediamente a 1,809 euro al litro contro gli 1,821 di venerdì 16.
Perché il diesel costa più della benzina
Sono vari i fattori che pesano sul trend che prosegue ormai da mesi. Prima di tutto, visto il suo impiego in diversi settori il diesel è maggiormente condizionato dagli eventi economici e politici internazionali. Infatti, mentre la benzina viene utilizzata soprattutto come carburante per le autovetture private, grazie al diesel viaggiano tir, cargo e mezzi di trasporto pubblici, sia urbani che extraurbani, ma il gasolio rappresenta anche la risorsa con cui lavorano a regime molte fabbriche. Allora, una minore disponibilità di gasolio a livello mondiale e la parallela crescita dei costi di materie prime e trasporti, hanno causato un aumento dei prezzi già sul finire del 2021. L’invasione russa dell’Ucraina, poi, ha contribuito a far screscere l’instabilità internazionale, spingendo il prezzo del diesel otre quello della verde.
Manca una visione strategica
«C’è poco da fare per invertire la rotta nel breve periodo», commenta Alessandro Zavalloni, segretario nazionale Fegica distributori di benzina, secondo il quale neanche «la proposta di tagliare l’Iva sui carburanti sembra credibile» dato che per effettuare la manovra prima occorrerebbe un ampio consenso a livello europeo. «Il governo è già intervenuto laddove poteva tagliando le accise», aggiunge il sindacalista. Le cause dell’aumento del prezzo del gasolio, piuttosto, vanno ricercate nell’aver trascurato «un settore che per anni è stato considerato secondario. – Denuncia Zavalloni che precisa – Siamo passati dal raffinare le materie prime per esportarle, ad essere meri importatori di prodotti finiti».
Le prospettive
La carenza di una rete industriale adeguata ci costringe a importare la maggior parte del gasolio dalla Russia (60% del totale), subito seguita da Stati Uniti, Medio Oriente e India, «tutti Paesi produttori che hanno deciso aumentare gli stoccaggi», aggiunge il rappresentate dei distributori prima di concludere: «La situazione è particolarmente grave perché al momento siamo in balia del mercato. Finché non organizzeremo un sistema industriale efficiente, anche con accordi europei, i prezzi del diesel sono destinati a restare sopra la media».
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, 2022-09-19 13:23:00, Secondo l’elaborazione di Quotidiano Energia, nonostante lo sconto sull’accisa, il gasolio è venduto mediamente a 1,8 euro al litro, ecco perché il diesel costa più della benzina, Alessandro Bergonzi