di Chiara Baldi
L’incontro tra il primo cittadino e il ministro degli Esteri a margine della cerimonia di assunzione dei nuovi vigili urbani. Beppe Sala ha anche chiarito: «Il tema del centro non mi intriga, la forza popolare ambientalista sì»
Beppe Sala resterà sindaco di Milano ma con un occhio a una «forza popolare ambientalista» che non sia di centro: a ventiquattr’ore dall’incontro avuto nella sua abitazione con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, neofondatore di «Insieme per il Futuro» dopo la scissione con il Movimento Cinque Stelle, il primo cittadino rassicura quanti hanno pensato che potesse lasciare il governo della città per fare un salto «nazionale». «Andrò avanti in ogni caso a fare il sindaco di Milano – ha detto – . È il mio dovere, non ci possono essere deviazioni in questa fase rispetto al mio percorso». Tanto che, ribadisce, «se incontro un ministro è chiaro che in primis ho in testa i bisogni di Milano. Il tribunale dei brevetti per me è fondamentale anche perché sento che si può essere abbastanza vicini a una decisione, spero favorevole per la città».
Ma non nasconde Sala che il ministro Di Maio «è una persona con cui mi confronto, apprezzo la sua voglia in questo momento di dare un contributo per la tenuta di un governo che purtroppo è un po’ traballante ma che è obbligato ad andare avanti». Il ministro ha «sta facendo la sua parte» anche in un contesto in cui, «con le difficoltà che sta vivendo Boris Johnson, il premier Draghi insieme a Macron può costituire un asse importante di tenuta per l’Europa. Quindi bisogna andare avanti e Di Maio da questo punto di vista sta facendo la sua parte». E parlando di neoformazioni centriste – per esempio, quella che potrebbe essere proprio di Di Maio o dell’accoppiata +Europa-Azione – il sindaco ha spiegato la sua posizione: «Il tema del centro non mi intriga particolarmente, ma è una mia visione mentre qualcuno guarda e ha in testa l’idea del centro. Io – ha aggiunto – pongo attenzione a tutti quelli che hanno la volontà di pensare a una forza popolare», che per il sindaco deve guardare al mondo ambientalista. Uno spazio «che è occupato da un partito, però è chiaro che un’interpretazione adeguata ai tempi della questione ambientalista ancora non la vedo».
L’incontro con Di Maio era stato molto criticato, ieri, da Carlo Calenda, fondatore di Azione, che su Twitter aveva scritto: «Davvero mi sfugge come Beppe Sala possa anche solo pensare che un tandem con Di Maio porti qualche beneficio a lui o al paese. Il centro come ricettacolo di ogni trasformismo non è un progetto politico ma un ufficio di collocamento. Di quelli gestiti dai navigator». Parole a cui oggi lo stesso Sala replica piccato: «Io rispetto l’opinione di Calenda, non giudico l’operato degli altri e l’operato di Calenda. Se Calenda vuole giudicare il mio va bene, non è la cosa importante adesso pensare ai giudizi degli altri, credo che in certi momenti anche il silenzio sia d’oro. In momenti in cui bisogna riflettere sul futuro del Paese forse è meglio prima capire cosa si vuole e si può fare e poi parlare».
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7 luglio 2022 (modifica il 7 luglio 2022 | 12:26)
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, 2022-07-07 21:58:00, L’incontro tra il primo cittadino e il ministro degli Esteri a margine della cerimonia di assunzione dei nuovi vigili urbani. Beppe Sala ha anche chiarito: «Il tema del centro non mi intriga, la forza popolare ambientalista sì» , Chiara Baldi