Miozzo, indagato nellinchiesta di Bergamo sul Covid: Ho lavorato senza sosta. Ora provo solo amarezza

Miozzo, indagato nellinchiesta di Bergamo sul Covid: Ho lavorato senza sosta. Ora provo solo amarezza

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di Adriana LogroscinoMiozzo: Io sono sereno perch ho la coscienza tranquilla. Non ho nulla da rimproverarmi per i suggerimenti dati e le decisioni assunte Sono amareggiato, abbiamo lavorato per mesi senza sosta e questo il risultato. A tarda sera Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico chiamato a supportare il governo per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, commenta cos gli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Bergamo nella quale adesso indagato per epidemia colposa. All’epoca ai vertici della Protezione civile fu scelto per il Cts e poi chiamato dai magistrati all’inizio degli accertamenti svelando quanto era stato fatto e quali atti erano stati inviati all’esecutivo che doveva decidere se istituire zone rosse e quali provvedimenti adottare per gli ospedali. Professor Miozzo, come ha appreso di essere stato indagato? L’ho scoperto dalla stampa. Anzi, ancora prima, dalle chiamate e dai messaggi di amici e conoscenti che mi segnalavano i titoli dei siti di informazione. Scoprirsi indagati da un titolo colpisce. Anche perch io aspetto ancora di capire cosa concretamente significhi. Cosa intende? Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Vedremo di che cosa si tratta, quando la comunicazione arriver. Risponder, risponderemo. Come del resto abbiamo gi fatto con le autorit quando ci hanno interpellati. Appena saputo di essere indagato, qual l’emozione che predomina? Io sono sereno perch ho la coscienza tranquilla. Non ho nulla da rimproverarmi per i suggerimenti dati e le decisioni assunte. Non posso negare che, sapendo come l’opinione pubblica recepisce il concetto di “indagato” da un titolo di giornale, la situazione sia alquanto pesante, soprattutto dopo quel che abbiamo fatto lavorando senza sosta per settimane, mesi, di giorno e di notte, in un contesto a dir poco complicato, nel vuoto totale di conoscenza di quel che si affrontava. S, amareggia. Quel contesto, tanto complicato appunto dall’assenza di conoscenze chiare sul virus con il quale ci si confrontava, pu avervi indotto a sbagliare? Ripeto, sono sereno. Anzi posso dire che abbiamo tutti, parlo dei colleghi con cui ho condiviso il lavoro nel Comitato tecnico scientifico, la coscienza tranquilla. Per ciascuna delle valutazioni fatte in quel momento. Un momento che sarebbe assurdo esaminare al di fuori del contesto in cui ci trovavamo. Sa cosa mi amareggia davvero? Cosa? Vedere tanti, troppi esperti del senno di poi che si ergono a giudici del nostro comportamento. Peccato che in quel drammatico momento tutte queste autorevoli voci non si siano fatte sentire con altrettanta tempestivit e convinzione. 2 marzo 2023 (modifica il 2 marzo 2023 | 09:51) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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