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Berlinguer: «Orsini a Cartabianca? Do spazio a tutti. Lo share non è una cosa negativa»

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di Maria Teresa MeliLa conduttrice di Cartabianca e le frasi di Alessandro Orsini sui «bimbi felici in dittatura»: «Invitarlo non significa condividere» Bianca Berlinguer, la prima domanda è d’obbligo dopo le polemiche di queste ultime ore: ma perché invita a «Cartabianca» il tanto contestato Alessandro Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale? «Perché ritengo che un dibattito pluralista debba dare spazio a tutte le opinioni, cosa che fanno o che almeno dovrebbero fare tutti i programmi televisivi di informazione. Facciamo parlare chi dice che bisogna sostenere l’Ucraina inasprendo le sanzioni e inviando nuove armi e chi invece pensa che per salvare le vite degli ucraini si debba arrivare il prima possibile, e in tutti i modi e a qualsiasi prezzo, a una pace». Il direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale però è accusato da più parti di guardare con un occhio non antipatizzante alla Russia, insomma viene considerato filo-Putin. «Orsini ha sempre detto che l’aggressore è la Russia, ma pensa che l’Ucraina sia destinata a soccombere e quindi ritiene che occorra giungere il più rapidamente possibile alla pace, anche se questa pace esigesse condizioni imposte dai russi. D’altra parte, se do la possibilità a qualcuno di esporre liberamente le proprie idee, questo non significa certo che le debba condividere. Ma mi chiedo: Orsini ha il diritto di far conoscere la sua opinione oppure no, tenuto conto che nessuno mette in dubbio la sua competenza di studioso? Viviamo ancora in un Paese in cui ognuno può dire quello che pensa?». Berlinguer, nell’ultima puntata di «Cartabianca» Orsini l’ha detta veramente grossa ed è subito scoppiata l’ennesima polemica: ha sostenuto che i bambini possono essere felici in una dittatura. Franco Di Mare, direttore di Rai 3, cioè la rete che manda in onda la trasmissione da lei condotta, si è dissociato e ha attaccato il suo programma per quelle affermazioni. «Io non sento Franco Di Mare neanche per telefono da un anno e mezzo, cioè dal giorno in cui abbiamo litigato per la cacciata di Mauro Corona. Ora non voglio fare commenti su di lui se non ribadire ciò che ho già detto, che trovo bizzarro che io debba apprendere la sua opinione sul mio lavoro dalle agenzie di stampa». Però non ci sono stati solo i rilievi di Franco Di Mare. Lei ieri è stata attaccata anche da Luigi Berlinguer che in un’intervista al «Foglio» l’ha invitata a proteggere il cognome che porta e ha criticato un certo modo di fare televisione. «Luigi Berlinguer è un cugino di secondo grado di mio padre, che io non vedo dal giorno del funerale di papà, il 13 giugno 1984. Detto questo, mi ha appena inviato una lettera in cui scrive che non avrebbe mai immaginato che le sue parole fossero destinate a un’intervista, “raccolta col precipuo scopo di denigrarti. Cosa che non è mai stata mia intenzione fare. Anzi ho sempre pensato che le posizioni di prestigio che hai occupato e ancora occupi siano il riflesso delle tue innegabili capacità professionali”». Ma non è forse vero che alcuni talk show italiani, al contrario di quelli degli altri paesi europei, sono troppo attaccati allo share? Chi li critica sostiene che ne sembrano quasi ossessionati e quindi viene invitato solo chi suscita polemiche e provoca la rissa perché così sale l’ascolto. «Ma, mi scusi, i giornali voi li scrivete perché non siano venduti? Lo share non è necessariamente un elemento negativo. Dopodiché, io non sono una che pur di fare ascolto è disponibile ad accettare qualunque cosa. Semplicemente, come ho fatto anche nel periodo della pandemia, cerco di dare spazio a tutte le opinioni, naturalmente selezionandole in base alla competenza che esprimono. Io non credo, e questo lo pensavo anche da direttore del Tg3, al giornalismo obiettivo: in qualche modo il giornalista condiziona sempre il racconto che fa. E allora per essere corretti verso i nostri telespettatori occorre offrire in tv un confronto tra opinioni differenti, cosicché possano formarsi una propria personale idea. Dirò di più: proprio in quanto servizio pubblico, la Rai è tenuta a rappresentare posizioni diverse». Berlinguer, un’ultima domanda: Orsini parteciperà alla prossima puntata di Cartabianca o dopo quest’ultima polemica sarà assente? «Per quanto mi riguarda ci sarà». 8 aprile 2022 (modifica il 8 aprile 2022 | 07:38) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-08 05:38:00, La conduttrice di Cartabianca e le frasi di Alessandro Orsini sui «bimbi felici in dittatura»: «Invitarlo non significa condividere», Maria Teresa Meli

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