Berlusconi e Putin, un’amicizia lunga 20 anni: i successi politici, le vacanze in barca, gli incontri con le (ex) mogli

Berlusconi e Putin, un’amicizia lunga 20 anni: i successi politici, le vacanze in barca, gli incontri con le (ex) mogli

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di Redazione PoliticaSi conobbero nel 2001 in occasione del G8 di Genova e da allora sono cambiati governi, alleanze, affari, incarichi e compagne ma la loro profonda relazione umana e politica è rimasta intatta fino all’invasione russa dell’Ucraina «Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso e addolorato dal comportamento di Vladimir Putin». Così il 9 aprile, per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Silvio Berlusconi ha nominato il presidente russo per prenderne le distanze: «Si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero. Io l’avevo conosciuto vent’anni fa e mi era sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace». Oltre a stigmatizzare l’aggressione a Kiev, il rammarico del leader di Forza Italia è anche per quella lunghissima amicizia con Putin che si è interrotta bruscamente dopo lo scorso 24 febbraio, giorno dell’attacco sulla capitale ucraina, con il presidente russo che non ha più risposto alle chiamate dell’«amico Silvio». Berlusconi e Putin si conobbero nel 2001, in occasione del G8 di Genova, quando l’allora premier italiano si assunse il ruolo di mediatore tra il leader russo e il presidente americano George W. Bush: da allora sono cambiati governi, alleanze, affari, incarichi, anche compagne ma per più di vent’anni la loro profonda relazione umana e politica è rimasta intatta. Consolidarono il loro rapporto nel 2002, quando Berlusconi mise a segno quello che rivendica come uno dei suoi più importanti successi di politica internazionale, il trattato di Pratica di Mare tra Nato e Russia, che lo vide benedire la celebre stretta di mano tra Bush e Putin. Il sodalizio tra i due — diversi per storia e carattere — è stato fissato nelle centinaia di foto pubbliche che li hanno immortalati nei loro incontri e anche dai regali che si sono scambiati nel corso del tempo, come il copriletto con stampata l’immagine di loro due che si stringono la mano donato nel 2017 da Berlusconi in visita a Sochi per il 65esimo compleanno di Putin. Moltissimi gli incontri pubblici e privati, con vacanze spesso condivise. Nel 2002, in Sardegna, Berlusconi ospitò a Villa Certosa le figlie di Putin mentre nel 2003 arrivò il leader russo per godersi fuochi d’artificio che — come poi raccontò ridendo — per colpa di un errore di calcolo quasi colpirono gli ospiti: «Aveva organizzato un piccolo spettacolo di fuochi d’artificio, che cominciò con alcuni razzi che puntarono direttamente proprio sulla terrazza dove eravamo noi. Berlusconi ci è rimasto molto male, ma questo non rovinò la festa. Lui mette il cuore e l’anima in ogni cosa che fa». Più spesso ancora è stato Berlusconi a far visita a Putin: tra gli scatti più famosi, i due che sfogliano un libro indossando due colbacchi per proteggersi dal gelo della foresta intorno alla dacia di Zavidovo. E poi le foto delle ormai ex mogli Veronica Lario e Ljudmila a Sochi nel 2005, le giornate sulle barche in Sardegna o in Russia, le cene con i rispettivi figli, i vertici internazionali, lo spettacolo con le danzatrici del ventre organizzato da Putin nel 2008 nella dacia sul lago Valdai, alle porte di San Pietroburgo, e quello del Bagaglino voluto da Berlusconi a Villa Certosa sei mesi dopo per ricambiare. Nel 2012 c’era il Cavaliere a Rosa Khutor, il resort di Krasnaya Polyana a cinquanta chilometri da Sochi, per la cena di gala che celebrava la vittoria di Putin alle elezioni presidenziali. Putin ha sempre considerato Berlusconi un amico e un alleato, indicandolo come l’uomo che più di tutti si è impegnato per avvicinare la Russia all’Occidente: «Molto è cambiato, e in meglio, nelle nostre relazioni bilaterali — raccontò il leader russo ad Alan Friedman nel 2015 —. Fin dal 1994 Berlusconi aveva invitato il presidente Eltsin al G8, che fino ad allora era stato il G7. Nel suo primo mandato, che non fu molto lungo, venne a Mosca a firmare con Eltsin un accordo di amicizia e cooperazione tra Italia e Russia. All’inizio degli anni Duemila, e in particolare nel 2002, ha spinto affinché si giungesse alla firma di un accordo tra Russia e Nato, e in questo senso ha svolto un ruolo essenziale nel miglioramento della situazione in Europa, non solo nell’ambito dei rapporti italo-russi, ma anche nell’ambito più vasto dell’evoluzione politica». Da parte sua, Berlusconi ha sempre definito Putin «il mio amico Vladimir», sostenendo che «tra leader politici, così come in qualunque relazione umana, avere un buon rapporto basato sul rispetto, sull’amicizia, sulla fiducia vuol dire tutto. Per me, il legame non deve essere solo di testa, deve partire dal cuore». Oggi che Berlusconi da Napoli chiede all’Ue di «fare una proposta di pace, cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin» sembra tornare sul tavolo per il leader di Forza Italia un tentativo di riavvicinamento al presidente russo. Durante la crisi ucraina del 2014 che portò all’esclusione di Putin dal G8, Berlusconi chiese a gran voce che non si commettesse «l’errore tragico» di allontanare Mosca dall’Occidente dopo gli sforzi per ricostruire un rapporto post Guerra Fredda e nel 2015 accompagnò Putin in Crimea senza l’autorizzazione delle autorità ucraine: in quell’occasione i due avevano bevuto una bottiglia del 1775 del valore di oltre 150 mila dollari in una cantina locale. Putin restituì il favore più volte a Berlusconi dopo lo scandalo Ruby e la condanna per evasione fiscale: «Se fosse stato gay nessuno lo avrebbe toccato con un dito. È sotto processo perché vive con le donne», disse nel 2013 prima di andare a Roma facendosi fotografare con «l’amico Silvio» mentre giocava con Dudù nel salotto di Palazzo Grazioli. 21 maggio 2022 (modifica il 21 maggio 2022 | 09:50) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-21 09:00:00, Si conobbero nel 2001 in occasione del G8 di Genova e da allora sono cambiati governi, alleanze, affari, incarichi e compagne ma la loro profonda relazione umana e politica è rimasta intatta fino all’invasione russa dell’Ucraina, Redazione Politica

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