Il discorso di Berlusconi in  Senato, oggi:  «Sì alla fiducia. Io sono sempre stato un uomo di pace, dalla parte dell’Occidente»

Il discorso di Berlusconi in Senato, oggi: «Sì alla fiducia. Io sono sempre stato un uomo di pace, dalla parte dell’Occidente»

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di Marco Galluzzo

L’intervento dell’ex premier e senatore di Forza Italia Silvio Berlusconi al Senato nel corso della discussione che precede il voto di fiducia per il governo Meloni

Berlusconi chiude il caso Berlusconi. Senza sbavature, con una standing ovation finale del governo e della maggioranza. Lo chiude sull’Ucraina: «Non possiamo essere che con l’Occidente a difesa del popolo ucraino e lavorare per la pace con gli alleati occidentali nel rispetto della volontà» di Kiev. E lo chiude sui contrasti personali con la Meloni: «Lei, Presidente del Consiglio ha pronunciato parole definitive, sui diritti, sulla libertà, sulla pace fiscale e sul calo delle tasse». E dunque merita il voto «convinto» di Forza Italia. Dopo 9 anni di assenza da Palazzo Madama il Cavaliere riprende la parola per la prima volta dopo il periodo di decadenza. Pronuncia un discorso scritto, che legge in modo accurato, a tratti forse anche emozionato, di sicuro quando annuncia in apertura che gli è appena nato, «da appena tre ore», il 17esimo nipotino, il secondo figlio di Luigi . Berlusconi ha limitato il discorso fino all’ultimo, ha accanto a sé Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri, incassa un lunghissimo applauso di tutto il governo, alla fine dell’intervento: le sue parole sono anche un atto politico di riparazione, rispetto alle ambiguità su Putin e la guerra, che non ammette replica. Ricorda «quello che ho fatto a Pratica di Mare, quasi un miracolo», ricorda di aver sempre lavorato a fianco deli «uomini della Nato, dell’Europa, degli Stati Uniti».

C’è spazio anche per aggiungere una sfumatura in più rispetto alle tante critiche ricevute per i suoi rapporti con Putin, in qualche modo anche per giustificare una relazione di amicizia con il leader russo che tale è rimasta: «Il mio progetto, le speranze di molti, erano allora quelle di recuperare la Russia all’Europa. Questo progettavamo per poter affrontare insieme con un Occidente rafforzato dall’apporto della Russia alla grande sfida sistemica del 21esimo secolo, quella del pericoloso espansionismo cinese. Purtroppo l’invasione dell’Ucraina ha vanificato questo nostro disegno, perché siamo tornati a prima del 2002, con la Russia isolata dall’Europa e con l’Europa e l’Occidente uniti contro la Russia». Alla fine tutti i senatori di Forza Italia lo avvicina in una abbraccio fatto di applausi, complimenti e anche un pizzico di sollievo. È filato tutto liscio. Anche Giorgia Meloni lo guarda, sorride, lo applaude in piedi insieme a tutti gli altri ministri. Berlusconi ha appena rivendicato 28 anni di «coalizione di centrodestra, plurale, che non si è mai divisa, al governo come all’opposizione», che soprattutto ha fondato lui. È il suo esordio, l’inizio del discorso, ed il governo presieduto da Meloni «è il frutto» di quella scelta, della sua discesa in campo, «delle alleanze che da allora vennero sottoscritte».

26 ottobre 2022 (modifica il 26 ottobre 2022 | 20:07)

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, 2022-10-26 18:11:00, L’intervento dell’ex premier e senatore di Forza Italia Silvio Berlusconi al Senato nel corso della discussione che precede il voto di fiducia per il governo Meloni , Marco Galluzzo

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