Biden: “Brutalità illegale”. Ora il presidente promette   a Kiev sistemi avanzati  di difesa

Biden: “Brutalità illegale”. Ora il presidente promette a Kiev sistemi avanzati di difesa

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di Giuseppe Sarcina

Oggi il G7 convocato da Scholz: il leader ucraino chiederà un cambio di passo (missili a lunga gittata e lo scudo aereo). La Casa Bianca conferma il supporto. Von der Leyen: «La Russia pagherà la violenza»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

WASHINGTON — Joe Biden «garantisce» a Volodymyr Zelensky che «continuerà a fornire all’Ucraina tutto il sostegno necessario per difendersi, compresi sistemi sofisticati di difesa aerea». Il presidente americano si è sentito ieri pomeriggio (tarda serata in Italia) con il leader ucraino. Dal resoconto della Casa Bianca, però, non si capisce se «i sistemi di difesa aerea», siano le due batterie di missili terra-aria, i «Nasams», già promessi lo scorso luglio dal Pentagono, oppure se, come sembra di intendere, ci sarà un ulteriore afflusso di questi ordigni, considerati «essenziali» dai generali ucraini. Le risposte sono attese per oggi, in due appuntamenti multilaterali.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha convocato un vertice urgente del G7, di cui è presidente di turno. All’incontro, in video conferenza, parteciperà anche Zelensky. Il leader ripeterà ciò che ha detto ieri a Biden e a Emmanuel Macron: è necessario un ulteriore cambio di passo. Secondo il presidente francese, «siamo in presenza di un cambiamento profondo della natura del conflitto».

Gli sviluppi delle ultime ore stanno cambiando le priorità militari: Zelensky torna a insistere sullo scudo aereo. È dall’inizio del conflitto che Zelensky sollecita la consegna di jet da combattimento; ora aggiunge alla lista i sistemi per intercettare i razzi nemici. Servono, però, anche i missili a lunga gittata, come gli Atacms (Army Tactical Missile System), in grado di colpire bersagli lontani anche 300 chilometri.

Finora Biden ha sempre eluso le richieste del governo ucraino, spiegando anche pubblicamente che va evitato il rischio di allargare lo scontro con la Russia. Ma, dopo i bombardamenti delle città ucraine, questo teorema potrebbe essere superato. Ecco perché c’è grande attesa per l’intervento del presidente americano nel vertice tra i capi di Stato e di governo dei sette Paesi più industrializzati.

Attenzione anche ai segnali che potrebbero arrivare, sempre oggi, da Bruxelles. Il ministro della Difesa, Lloyd Austin, e il capo di Stato maggiore, Mark Milley, guideranno la riunione dei circa 50 Paesi che hanno accettato di inviare armi alla resistenza ucraina. Lì si potrebbe capire quali potrebbero essere le quantità e i tempi di consegna delle armi, eventualmente compresi la contraerea e l’artiglieria a lungo raggio. E, naturalmente, si potrà verificare se «gli alleati e i partner» asseconderanno queste scelte. Gli ucraini fanno pressione anche sulla Germania. A giugno il governo tedesco si era impegnato a spedire quattro batterie anti-missili. Nessuna è giunta a destinazione.

Sul piano politico, Stati Uniti e Paesi europei sono allineati. La Casa Bianca ha diffuso una nota in cui si legge: «questi attacchi dimostrano ancora una volta la brutalità della guerra illegale di Putin e non faranno altro che rafforzare il nostro sostegno all’Ucraina, per tutto il tempo che sarà necessario».

Biden, quindi, conferma la strategia di fondo: la guerra continuerà fino a quando il leader del Cremlino non sarà sconfitto. Ma l’esercito ucraino deve concentrarsi sulla «difesa» del proprio territorio, senza imprese avventurose. La Casa Bianca non si è ancora espressa sull’attentato al ponte Kerch e, soprattutto, non ha avallato la versione diffusa dal governo ucraino che ha chiamato in causa i servizi segreti di Mosca.

Ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha usato parole simili a quelle di Biden: «Ancora una volta la Russia ha mostrato al mondo ciò che essa rappresenta: il terrore e la brutalità. So che gli ucraini non si lasceranno intimidire e gli ucraini sanno che saremo al loro fianco fino a quando servirà».

Si muove anche la Nato. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha parlato con il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba e con il presidente polacco Andrzej Duda. Poi ha riassunto in un tweet: «La Russia continua la sua aggressione… Andiamo avanti».

Infine il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha chiamato Zelensky e ha «denunciato una nuova escalation inaccettabile della guerra». L’assemblea delle Nazioni Unite sta esaminando una mozione presentata dagli Stati Uniti e dai Paesi europei per condannare l’annessione illegale di quattro regioni ucraine da parte della Russia. Il documento sarà messo ai voti tra giovedì e venerdì.

11 ottobre 2022 (modifica il 11 ottobre 2022 | 07:17)

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, 2022-10-11 05:33:00, Oggi il G7 convocato da Scholz: il leader ucraino chiederà un cambio di passo (missili a lunga gittata e lo scudo aereo). La Casa Bianca conferma il supporto. Von der Leyen: «La Russia pagherà la violenza», Giuseppe Sarcina

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