di Simona Lorenzetti
Nuova misura cautelare: secondo i magistrati l’uomo avrebbe lanciato Fatima probabilmente animato da un gesto di rabbia, un «dolo d’impeto»
Nuova misura cautelare per Mohssine Azhar, il marocchino accusato di aver lanciato dal balcone la piccola Fatima. La Procura di Torino ora lo accusa di omicidio volontario per “dolo d’impeto”: In pratica – secondo la tesi dei magistrati – l’uomo avrebbe lanciato Fatima dal ballatoio, probabilmente animato da un gesto di rabbia. Mohssine si trova già in carcere per omicidio colposo: non ha mai negato di aver provocato la morte della piccola, ma ha sempre sostenuto che Fatima le è scivolata dalle mani mentre stavano giocando al “vola vola” in balcone.
La nuova misura cautelare è stata emessa non solo perché sarebbero emersi indizi che porterebbero a ridisegnare una nuova dinamica dei fatto accaduti il 18 gennaio in via Milano, ma anche perché il marocchino sarebbe uscito dal carcere nei prossimi giorni per scadenza dei termini di custodia e i magistrati temevano potesse darsi alla fuga. In un primo momento Mohissine – difeso dall’avvocato Alessandro Sena – era accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, ma il gip nell’udienza di convalida aveva derubricato in colposo.
La Procura aveva fatto ricorso al Riesame, ma l’udienza è stata fissata per il 15 aprile e Mohissine sarebbe potuto uscire dal carcere il 12 per scadenza dei termini. Da qui la nuova misura cautelare con un nuovo capo d’imputazione. A sostegno della tesi della Procura, oltre alle dichiarazioni della madre della bambina (”era arrabbiato, avevamo litigato e l’ha buttata giù apposta”) ci sarebbe anche la perizia medico-legale, secondo la quale le ferite sarebbero incompatibili con una caduta accidentale: piuttosto si è trattato di un lancio.
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8 aprile 2022 (modifica il 8 aprile 2022 | 08:38)
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, 2022-04-08 06:39:00, Nuova misura cautelare: secondo i magistrati l’uomo avrebbe lanciato Fatima probabilmente animato da un gesto di rabbia, un «dolo d’impeto», Simona Lorenzetti