Che cosa è il biossido  di titanio, composto genotossico (ancora) utilizzato nei farmaci

Che cosa è il biossido di titanio, composto genotossico (ancora) utilizzato nei farmaci

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di Cristina Marrone

La sostanza stata bandita dai cibi ma ancora usata nei medicinali orali. Quanto davvero pericoloso l’addittivo e il nodo dei dosaggi. Ecco con che cosa sar sostituito

Da oltre sei mesi il biossido di titanio (E171) non pi utilizzato come additivo alimentare. Gi nel maggio del 2021 infatti L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) aveva concluso, sulla base degli studi disponibili, che il composto chimico genotossico, cio pu danneggiare il DNA e di conseguenza portare a effetti cancerogeni. Nel 2016 stata evidenziata anche una potenziale tossicit per l’apparato riproduttivo – sottolinea Gianni Sava, gi ordinario di Farmacologia all’Universit di Trieste e membro della Societ italiana di Farmacologia – ma non tuttavia possibile stabilire un livello minimo di assunzione. Per queste motivazioni E171 stato escluso dagli alimenti. Il biossido di titanio invece ancora utilizzato in farmaci e cosmetici (per ora). Ma pericoloso? Chi assume quotidianamente farmaci in compresse che contengono biossido di titanio va incontro a rischi per la salute?

Che cosa il biossido di titanio

Il biossido di titanio una sostanza di origine minerale di colore chiaro e opaco. stato a lungo utilizzato in ambito alimentare come additivo nella produzione di salse, caramelle e in altre tipologie di alimenti come colorante. Nell’industria utilizzato nel processo di fotocatalisi ed aiuta certe reazioni chimiche che altrimenti avverrebbero con maggiore dispendio di energia spiega Gianni Sava. Negli alimenti – aggiunge – funge come antibatterico e permette la conservazione dei cibi per tempi maggiori grazie alla stimolazione di “specie reattive dell’ossigeno” (ROS). Inoltre protegge dall’esposizione alla luce, altra propriet utile per la conservazione dei cibi.

Perch utilizzato nei farmaci

Nei farmaci, cos come nei cosmetici e nelle creme solari, il biossido di titanio svolge la funzione di filtro, cio assorbe le radiazioni UV e quindi protegge il prodotto dai danneggiamenti della luce solare. Inoltre questa sostanza chimica ha la capacit di rendere le superfici delle pastiglie pi lisce, quindi pi facilmente deglutibili aggiunge il farmacologo. In seguito ai problemi di genotossicit emersi tuttavia molto probabile che il biossido di titanio verr in realt presto sostituito anche nei farmaci Ci sono gi studi che mostrano come il carbonato di calcio sia in grado di rimpiazzare il biossido di titanio. Le propriet dei due composti sono simili, anche se non identiche commenta Sava.

Il nodo delle dosi

Il biossido di titanio viene eliminato molto lentamente dall’organismo e questo significa che se viene assunto di continuo si verificher un accumulo perch la velocit con cui viene assorbito maggiore rispetto a quella con cui viene eliminato. Quindi chi assume un farmaco con questa sostanza pu accumularla e rischiare conseguenze negative per la salute? In teoria s, ma dobbiamo anche fare i conti con le quantit che in realt nei farmaci sono minime – precisa il farmacologo – anche rispetto a quelle rilevabile negli alimenti, dove l’effetto accumulo era chiaramente molto pi evidente. Ma quali rischi si possono correre realmente? La tossicit di E171 nota negli animali da esperimento. Somministrando biossido di titanio a un ratto osserveremo infiammazioni a livello dello stomaco e dell’intestino, tossicit epatica con necrosi del fegato, lesioni a livello cardiovascolare, nefrotossicit, disordini a livello del sistema nervoso centrale con un peggioramento dell’ansia. Tuttavia questi esperimenti sono stati svolti con dosi enormi rispetto a quelle reali (5 grammi per ogni chilo di peso) , mille volte pi elevate di quanto sarebbero assorbibili con gli alimenti (che hanno tra l’altro dosi superiori ai farmaci). Abbassando di mille volte la dose buona parte degli effetti tossici descritti non sono pi visibili. Resta comunque l’aspetto genotossico: anche una concentrazione molto bassa di biossido di titanio, sempre in condizioni di laboratorio, pu danneggiare il DNA delle cellule con un effetto genotossico che aumenta il rischio di andare incontro a tumori. Nei farmaci per parliamo di microgrammi- rassicura Sava – e quindi di quantit davvero minimali con accumulo molto modesto. Non c’ alcuna ragione di allarmarsi e le iniziative che verranno prese sono comunque a tutela della salute del cittadino: se c la possibilit di trovare un’alternativa una priorit che viene perseguita.

30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 09:18)

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