«Unabomber», un documentario che racconta due criminali

«Unabomber», un documentario che racconta due criminali

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di Aldo Grasso

Il documentario su Rai2 racconta la storia dei criminali le cui azioni hanno occupato la cronaca e i giornali di tutto il mondo tra la fine degli anni 70 e l’inizio dei 2000

Unabomber: un nome per due persone, una americana e l’altra italiana, le cui azioni hanno occupato la cronaca e i giornali di tutto il mondo tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni 2000. L’Unabomber americano era Theodore Kaczynski e mandava pacchi bomba in nome di una guerra personale contro la tecnologia. L’Unabomber italiano, la cui identità non è mai stata scoperta, non rivendicava gli attentati, agiva con motivazioni misteriose colpendo anziani, donne e persino bambini, forse spinto da un meccanismo di emulazione. Alle vicende dei due criminali è dedicato l’interessante documentario «Unabomber», una coproduzione Rai e Verve Media Company, scritto da Luciano Palmerino e Giuseppe Rinaldi e Valentina Magrin e diretto da Alessandro Galluzzi (Rai2). «Unabomber» è un acronimo che sta per University and Airline Bomber, nome in codice dato dall’Fbi perché Kaczynski colpiva nelle Università e aveva cercato di compiere una strage su un aereo in volo.

Catturato con un bilancio di 3 vittime e 23 feriti. Mentre i giornali di tutto il mondo parlavano dell’Unabomber americano, nel 1994 in Italia iniziava a colpire l’attentatore del Nordest, gettando nel panico il Paese intero. Tra il 1994 e il 2006 Unabomber ha fabbricato più di 30 ordigni esplosivi, sempre più sofisticati e pericolosi, seminando terrore nelle sagre di paese, sulle spiagge di Lignano, nei supermercati, nei cimiteri, nelle chiese. Nel 2006 l’ultimo attentato, lungo l’argine del fiume Livenza. La parte più coinvolgente del documentario è quella che racconta le convulse indagini degli inquirenti che individuano un sospettato principale, l’ing. Elvo Zornitta, grande esperto di esplosivi , i cui spostamenti lavorativi parevano compatibili con gli attentati di Unabomber. L’unica verità è che approfittando anche di errori e scarso coordinamento tra le varie procure, Unabomber è riuscito a non farsi mai scoprire.

14 ottobre 2022 (modifica il 14 ottobre 2022 | 20:30)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-14 19:43:00,

di Aldo Grasso

Il documentario su Rai2 racconta la storia dei criminali le cui azioni hanno occupato la cronaca e i giornali di tutto il mondo tra la fine degli anni 70 e l’inizio dei 2000

Unabomber: un nome per due persone, una americana e l’altra italiana, le cui azioni hanno occupato la cronaca e i giornali di tutto il mondo tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni 2000. L’Unabomber americano era Theodore Kaczynski e mandava pacchi bomba in nome di una guerra personale contro la tecnologia. L’Unabomber italiano, la cui identità non è mai stata scoperta, non rivendicava gli attentati, agiva con motivazioni misteriose colpendo anziani, donne e persino bambini, forse spinto da un meccanismo di emulazione. Alle vicende dei due criminali è dedicato l’interessante documentario «Unabomber», una coproduzione Rai e Verve Media Company, scritto da Luciano Palmerino e Giuseppe Rinaldi e Valentina Magrin e diretto da Alessandro Galluzzi (Rai2). «Unabomber» è un acronimo che sta per University and Airline Bomber, nome in codice dato dall’Fbi perché Kaczynski colpiva nelle Università e aveva cercato di compiere una strage su un aereo in volo.

Catturato con un bilancio di 3 vittime e 23 feriti. Mentre i giornali di tutto il mondo parlavano dell’Unabomber americano, nel 1994 in Italia iniziava a colpire l’attentatore del Nordest, gettando nel panico il Paese intero. Tra il 1994 e il 2006 Unabomber ha fabbricato più di 30 ordigni esplosivi, sempre più sofisticati e pericolosi, seminando terrore nelle sagre di paese, sulle spiagge di Lignano, nei supermercati, nei cimiteri, nelle chiese. Nel 2006 l’ultimo attentato, lungo l’argine del fiume Livenza. La parte più coinvolgente del documentario è quella che racconta le convulse indagini degli inquirenti che individuano un sospettato principale, l’ing. Elvo Zornitta, grande esperto di esplosivi , i cui spostamenti lavorativi parevano compatibili con gli attentati di Unabomber. L’unica verità è che approfittando anche di errori e scarso coordinamento tra le varie procure, Unabomber è riuscito a non farsi mai scoprire.

14 ottobre 2022 (modifica il 14 ottobre 2022 | 20:30)

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