di Ilaria Sacchettoni
La Procura di Roma ha conferito l’incarico ai periti che hanno 60 giorni per chiarire i dubbi sulle cause dell’incidente
Sessanta giorni per sciogliere i dubbi sulla morte di Massimo Bochicchio, il broker dei vip deceduto nel rogo della sua Bmw domenica scorsa lungo la via Salaria. Il pm Andrea Cusani che sta conducendo approfondimenti per istigazione al suicidio (è solo una prima ipotesi di reato indispensabile per poter effettuare verifiche) ha conferito l’incarico ai periti.
La prova del Dna sul corpo
Intanto, martedì, è arrivato il risultato del test del Dna che ha confermato che è di Bochicchio il corpo carbonizzato. L’esame disposto dalla procura di Roma, dopo il mancato riconoscimento dei resti da parte del fratello del broker che non ha potuto riconoscerlo, le condizioni erano effettivamente difficili a causa delle bruciature. Unica traccia che confermava la sua identità è il braccialetto elettronico dell’autorità giudiziaria che gli è stato rinvenuto indosso.
Il computer di Bochicchio sequestrato, a caccia di indizi
A giorni l’analisi della attrezzatura informatica sequestrata nell‘abitazione del broker potrebbe rivelare strategie e intenzioni di Bochicchio. Domenica stessa, giorno del terribile incidente, infatti, i finanzieri del nucleo di polizia valutaria della Gdf hanno acquisito il suo pc e altri supporti informatici. Un modo per cristallizzare tempestivamente eventuali prove e capire anche se il broker avesse lasciato messaggi o comunicazioni alla famiglia. Ora gli investigatori eseguiranno una approfondita analisi dell’hardware dalla quale potrebbero spuntare nuovi dettagli.
La morte a un giorno dal processo
Il 20 giugno, giorno dopo l’incidente, Bochicchio doveva comparire in aula nel processo che lo vede imputato per l’accusa di aver truffato numerosi vip tra cui allenatori come Conte, giocatori come El Sharawi, ambasciatori e imprenditori. Lui aveva promesso di risarcire tutti ma l’avvocato delle parti civili Cesare Placanica ha depositato in aula un documento per dimostrare che i fondi necessari non sono dove Bochicchio aveva indicato.
I dubbi e i misteri
Una tesi respinta dal difensore Gianluca Tognozzi che ora assiste la famiglia del broker. I misteri sono ancora tanti. Dove andava Bochicchio di domenica nonostante fosse ai domiciliari. È vero che aveva ottenuto un permesso ma era indispensabile l’uscita? È stato davvero un incidente o potrebbe essere stato urtato da un’auto? Oppure è possibile che abbia deciso di farla finita? Dubbi che solo la perizia potrà risolvere.
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Roma iscriviti gratis alla newsletter “I sette colli di Roma” a cura di Giuseppe Di Piazza. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.
21 giugno 2022 (modifica il 21 giugno 2022 | 14:00)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-06-21 12:35:00, La Procura di Roma ha conferito l’incarico ai periti che hanno 60 giorni per chiarire i dubbi sulle cause dell’incidente, Ilaria Sacchettoni