Bollette, il decreto: sì ai rincari di luce e gas, ma soltanto per i contratti scaduti

Bollette, il decreto: sì ai rincari di luce e gas, ma soltanto per i contratti scaduti

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Energia

di Fausta Chiesa23 dic 2022

Bollette, il decreto: sì ai rincari di luce e gas, ma soltanto per i contratti scaduti

Le aziende energetiche potranno modificare i prezzi di luce e gas in sede di rinnovo contrattuale. I rincari sono congelati solo per le tariffe fissate da contratti del libero mercato che non sono ancora scaduti. Il divieto, introdotto dal dl Aiuti bis, stato esteso al 30 giugno 2023 rispetto alla scadenza iniziale del 30 aprile. La novit — che ha un impatto diretto sui consumatori e sulle imprese — contenuta nel decreto Milleproroghe approvato dal governo e che andr al vaglio del Parlamento la settimana prossima, dove attesa l’approvazione senza cambiamenti sostanziali. Il divieto — si legge nel decreto — non si applica alle clausole contrattuali che consentono all’impresa fornitrice di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, nel rispetto dei termini di preavviso contrattualmente previsti e fermo restando il diritto di recesso della controparte.

Gas, prezzo a livelli pre guerra

Per gli utenti si tratta di una brutta notizia, perch si apre la strada ai rincari, anche se gli aumenti delle tariffe potrebbero essere pi contenuti. Il 23 dicembre, infatti, le quotazioni del gas hanno toccato un nuovo minimo: il futurea gennaio sul mercato europeo di riferimento, il Ttf, sceso del 7,6% e ha chiuso a 84,9 euro/MWh dopo aver toccato un minimo a 81 euro, un livello non si vedeva dal 22 febbraio. Prezzo del gas in calo, vicino ai livelli precedenti l’invasione dell’Ucraina. Sono i primi effetti dell’accordo europeo sul price cap, raggiunto nei giorni scorsi e per cui il Governo italiano si strenuamente battuto con successo, ha twittato la premier Giorgia Meloni.

La decisione del Consiglio di Stato

La norma del decreto Milleproroghe recepisce quanto ha stabilito il Consiglio di Stato con la decisione depositata due giorni fa e che, accogliendo il ricorso della multiutility Iren, ha bocciato il provvedimento dell’Antitrust che, interpretando in modo estensivo il decreto Aiuti bis, ha bloccato gli aumenti dei prezzi dell’energia anche alla scadenza dei contratti. Ad un primo esame — scrivono i cinque giudici del Consiglio di Stato — appare che il provvedimento segua in materia sanzionatoria una interpretazione estensiva della norma di legge limitativa che pu condurre a pregiudizi incidenti su singole imprese o prospetticamente sistemici che non appaiono adeguatamente valutati. Infatti Iren nel ricorso sostiene che, senza l’aggiornamento dei prezzi nei confronti del cliente si verificherebbe, a causa del costringimento (imposto con il provvedimento impugnato) di fornire al cliente l’energia ai sensi del prezzo fisso del contratto, sotto i costi attuali di approvvigionamento, un danno emergente di entit straordinaria, da essa quantificato in 264 milioni di euro, con la minaccia per l’equilibrio economico-finanziario della societ.

I timori dei consumatori

Le associazioni dei consumatori temono che la decisione del Consiglio di Stato generer il caos sul fronte delle bollette di luce e gas. Siamo di fronte a una situazione pericolosissima — ha commentato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi — perch in assenza di certezze sull’interpretazione della norma contenuta nel decreto Aiuti bis che sospende le modifiche unilaterali dei contratti, le societ energetiche si muoveranno in ordine sparso. Proprio per evitare questo caos, da settimane chiediamo un incontro ad Arera e Antitrust, volto a fornire chiarimenti e certezze in favore di milioni di famiglie del mercato libero, richiesta rimasta finora lettera morta. Per Assoutenti, milioni di famiglie hanno firmato nel 2020 e 2021 contratti di forniture a prezzo bloccato che si avviano ora alla loro naturale scadenza, famiglie che potrebbero subire ora un aumento delle tariffe.

Il chiarimento normativo

Secondo diversi legali, il chiarimento del quadro normativo portato dal Consiglio di Stato e dal decreto Milleproroghe non potr non incidere sulle future pronunce del Tar del Lazio, a cui hanno fatto ricorso diverse aziende energetiche che il 13 dicembre scorso sono state oggetto come Iren (che lo aveva ricevuto il 28 ottobre e quindi si era mossa prima dal punto di vista legale) di un provvedimento cautelare da parte dell’Antitrust per chiederne le sospensione. Si tratta di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, che insieme rappresentano l’80% del mercato. La prossima udienza cautelare del Tar del Lazio sulle richieste di sospensiva si terr l’11 gennaio e un’altra prevista a fine mese. Nel frattempo dovrebbe gi diventata operativa la norma del Milleproroghe, che entrer in vigore quando sar pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Che cosa succeder ai contratti che scadono a inizio gennaio? In attesa della decisione del Tar, alcune aziende hanno preannunciato i rincari. Che potranno essere applicati nelle prossime bollette se il Tar dar loro ragione e/o quando il Milleproroghe entrer in vigore.

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