domande e risposte
di Gianluca Mercuri04 gen 2023
A luglio, l’Arera ha deciso di cambiare cadenza e metodo di tariffazione del gas, separandoli da quelli della luce: anzich bollette trimestrali ex ante, arrivano bollette mensili ex post. La tariffa del gas viene stabilita il secondo giorno lavorativo del mese successivo a quello di riferimento. Quindi ieri, 3 gennaio, si decisa la tariffa in base a prezzi e consumi di dicembre. Quella in base ai prezzi di gennaio, che dovrebbe riflettere il calo del prezzo del gas al Ttf e quindi essere meno cara, sar stabilita il secondo giorno lavorativo di febbraio, ovvero il 2.
1) Qual l’obiettivo di questa variazione?
L’obiettivo intercettare subito tutte le iniziative, a livello sia nazionale sia europeo, che mirino a contenere i prezzi del gas.
2) Ma allora perch il prezzo del gas calato e le bollette no?
Lo ha spiegato il presidente di Arera, Stefano Besseghini, a Fabio Savelli: Il prezzo sceso solo a partire dal 17-18 dicembre, mentre nella prima met del mese il valore si tenuto strutturalmente alto attorno ai 135-140 euro a megawattora.
3) Quindi le prossime bollette saranno meno care?
Tenendo conto che il prezzo sceso fino ai 76,3 euro a megawattora di ieri sul mercato europeo di riferimento, il Ttf di Amsteram, Besseghini propende per il s: presumibile che se i prezzi si dovessero mantenere sui livelli attuali il mese di gennaio far registrare una diminuzione delle tariffe. L’importante che stia sotto gli 80 euro a megawattora.
4) Vuol dire che il nuovo sistema di calcolo sta funzionando?
A quanto pare s, altrimenti il rincaro riferito a dicembre sarebbe stato ancora maggiore. Lo si evitato, spiega Besseghini, proprio perch abbiamo introdotto a luglio un nuovo metodo che aggiorna mensilmente le tariffe calcolando la media dei 30 giorni precedenti agganciandolo alla componente gas a copertura dei costi di approvvigionamento. Mentre prima questo avveniva su base trimestrale per cui l’impatto sul cliente non era immediato.
5) Cos’ il mercato tutelato?
quello in cui le condizioni economiche e contrattuali sono regolate dall’Arera. Originariamente, la fine del mercato tutelato era prevista per il 1 gennaio 2023, ma il governo Meloni l’ha prorogata di un anno, allineandola alla scadenza fissata per il mercato elettrico. Attualmente, le famiglie ancora in condizioni di tutela-gas sono circa 7,3 milioni su un totale di 20,4 milioni, poco meno del 36%.
6) E cosa succede a chi nel mercato libero?
Si tratta di 13 milioni di utenze, il 64% del totale. Ancora Besseghini: Dipende dal tipo di contratto stipulato con l’operatore, se incorpora un prezzo fisso o variabile, o se, come nella stragrande maggioranza dei casi, quel prezzo indicizzato a un listino, come il Psv italiano o il Ttf olandese. Ci sono clienti, tra questi milioni di italiani, che stanno usufruendo di prezzi pi bassi del mercato, altri che invece sono rimasti scottati. Ma chiaro che se il prezzo scende sul mercato sono i primi a giovarsene in bolletta.
7) Il clima conta?
Conta, eccome: Le temperature miti di queste settimane ci stanno aiutando molto di pi della geopolitica. Nelle prime due settimane di dicembre le temperature erano pi rigide e il prezzo del metano era alto perch gli operatori di mercato non potevano escludere che restasse tale. Poi sono salite e ora il grande lavoro fatto sugli stoccaggi di metano ci permette di essere relativamente pi sereni. Perch abbiamo i depositi pieni di gas all’84%, l’anno scorso in questo stesso periodo eravamo al 68%. Se le temperature restassero queste potremmo non intaccare troppo i depositi. E i riflessi positivi sui prezzi sarebbero quasi automatici.
8) Ci sono altri fattori che pesano?
Come ricorda Fabio Savelli, sta funzionando il risparmio energetico stabilito dal precedente governo che ha accorciato la stagione dei riscaldamenti di due settimane riducendo di un grado le temperature nelle abitazioni a consumo centralizzato.
9) E l’elettricit?
Secondo l’Arera, grazie al calo delle quotazioni all’ingrosso dei prezzi energetici e agli interventi del nuovo governo, nel primo trimestre del nuovo anno il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per una famiglia tipo in mercato tutelato scender del 19,5% rispetto al trimestre precedente.
10) La benzina, invece…
La benzina il primo guaio del 2023 per il governo Meloni, che non ha prorogato il taglio delle accise sui carburanti scaduto il 31 dicembre: uno sconto che, nel 2022, aveva fatto scendere il prezzo alla pompa prima di 30,5 centesimi e poi di 18 centesimi al litro. Il risultato che la benzina vola fino ai 2 euro al litro. L’aumento — unito a quelli dei pedaggi autostradali (+ 2% sulla rete Aspi), delle polizze Rc auto e dei biglietti dei mezzi pubblici nelle grandi citt — ha anche inevitabili effetti politici (qui tutti gli aumenti del 2023 analizzati da Alessia Conzonato ed Enrico Marro).
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