La bomba migratoria di Putin non ha funzionato: ecco perché

La bomba migratoria di Putin non ha funzionato: ecco perché

Spread the love

di Federico Rampini

La guerra in Ucraina avrebbe dovuto creare come danno collaterale un’onda d’urto di rifugiati: non andata cos. Intanto Joe Biden elogia la Polonia per l’accoglienza ma a casa sua rinnova i provvedimenti restrittivi di Donald Trump

La bomba migratoria di Vladimir Putin non ha funzionato: i profughi dall’Ucraina non hanno avuto alcun effetto destabilizzante in Europa. N si sono materializzate le ondate di migrazioni da carestia che dovevano invadere l’Europa dall’emisfero Sud.

Forse la questione dell’immigrazione perder un po’ del suo potenziale esplosivo perfino nella prossima campagna presidenziale americana? Infatti Joe Biden, mentre elogia la Polonia per la sua accoglienza dei profughi ucraini, a casa sua rinnova i provvedimenti restrittivi di Donald Trump. La scommessa di Biden questa: dimostrare che l’immigrazione pu essere controllata, regolata e mantenuta dentro il rispetto delle leggi. Peraltro negli ultimi anni la riduzione dei flussi migratori negli Stati Uniti ha coinciso con un netto miglioramento nelle paghe operaie, anche a beneficio di minoranze etniche come gli afroamericani.

Putin voleva il bis del 2015 e pi voti ai sovranisti

Cominciamo dai migranti che Putin doveva lanciarci addosso per destabilizzarci. Uno degli scenari esplicitamente evocati nel 2022 dagli esperti russi di geopolitica era questo: la guerra in Ucraina avrebbe creato come danno collaterale un’onda d’urto di rifugiati, con effetti destabilizzanti sui governi europei, analoghi a quelli che avvennero nel 2015 con gli arrivi in massa da Siria e Afghanistan.

L’improvviso afflusso di milioni di profughi ucraini doveva creare reazioni di rigetto, e spostare voti a favore di partiti nazionalpopulisti che, tra l’altro, sono anche filo-putiniani. Idem per gli effetti collaterali sull’emisfero Sud. La guerra in Ucraina, creando penurie alimentari e iperinflazione, doveva generare carestie, nuova miseria di massa, e un’altra onda d’urto migratoria dall’Africa verso l’Europa, anche questa con effetti politici e sociali destabilizzanti sulle democrazie. Nulla di tutto ci si verificato. Adesso possiamo aggiungere la bomba demografica all’elenco delle tante profezie apocalittiche che sono state clamorosamente smentite dai fatti. La

Polonia accogliente: due milioni di ucraini

Le pressioni migratorie dal Sud del pianeta non sono aumentate in modo sostanziale nel corso del 2022. In quanto ai profughi ucraini: quelli s, ci sono stati, ma senza provocare reazioni di rigetto. Il caso emblematico la Polonia, perch il paese che ne ha accolto il numero maggiore.

Nel corso del 2022 quasi dieci milioni di profughi hanno attraversato la frontiera tra Ucraina e Polonia, un numero altissimo anche in proporzione, visto che la Polonia ha solo 38 milioni di abitanti. Per i dati sugli attraversamenti della frontiera tra i due paesi includono i transiti multipli, e molti di quei profughi sono tornati a casa loro non appena stato possibile. Alla fine del 2022 si annoveravano… solo due milioni di ucraini rifugiati in Polonia. Questo fornisce una prima spiegazione sul perch la bomba demografica di Putin non ha avuto gli effetti politici che lui sperava.

I paesi di accoglienza come la Polonia percepiscono l’immigrazione dall’Ucraina come un’emergenza temporanea, perch in larga parte lo . Gli ucraini fuggono dalle bombe e dai missili di Putin ma vogliono tornare a vivere nel loro paese e a ricostruirlo non appena possibile. In quanto a quelli che rimangono, anche i due milioni di ucraini tuttora in Polonia non hanno scatenato reazioni di rigetto. Qui pesa il fattore dell’affinit culturale. Rispetto ai siriani o agli afghani, gli ucraini si integrano e vengono accettati pi facilmente. Non che manchino i problemi: la seconda guerra mondiale ha lasciato uno strascico di ricordi terribili sulle atrocit commesse da truppe ucraine sul suolo polacco. Ma gli ucraini di oggi appaiono culturalmente omogenei, europei pronti ad accettare regole e valori del paese ospitante. L’integrazione fra simili pi facile, normale che sia cos. I migranti da paesi islamici, al contrario, erano spesso portatori di sistemi di valori incompatibili – basti pensare al ruolo della donna – oppure di ideologie apertamente ostili all’Occidente. Il calcolo di Putin non ha funzionato, e questo nonostante che a Varsavia ci sia un governo conservatore, tutt’altro che favorevole all’immigrazione.

Biden a casa sua: frontiere semi-chiuse?

Biden ha elogiato la capacit di accoglienza dei polacchi (nella foto: a Varsavia con il presidente Andrzej Duda). Ma questo gli valso un bel po’ di polemiche a casa sua. La sinistra del partito democratico lo accusa: applaudi i polacchi ma tu chiudi le frontiere. Mi riferisco, per esempio, ad una lettera firmata da quattro senatori del partito democratico (Bob Menendez e Cory Booker del New Jersey, Alex Padilla della California, Ben Ray Lujan del New Mexico) che contestano le ultime decisioni di Biden sull’immigrazione. Queste, in effetti, rivelano una continuit con la politica di Donald Trump.

A parte la costruzione del Muro con il Messico, un’operazione per lo pi simbolica (e gi cominciata dal presidente democratico Bill Clinton un quarto di secolo prima), l’azione pi efficace di Trump per contenere l’immigrazione clandestina era stata la norma Title 42. Si trattava di un decreto che consentiva l’espulsione con procedura direttissima di coloro che varcavano la frontiera degli Stati Uniti in modo illegale. Per vincere i ricorsi e superare obiezioni di incostituzionalit, Title 42 era stato motivato con la pandemia: si trattava di impedire l’ingresso di eventuali portatori di Covid, e questo tagliava corto alle obiezioni giuridiche invocando l’autorit del governo nelle emergenze sanitarie.

Ora che la pandemia cessata, Title 42 non poteva prolungarsi. Biden l’ha sostituito con una normativa essenzialmente identica: consente l’espulsione con procedura veloce di chi attraversa illegalmente il confine senza avere prima notificato una richiesta di asilo. E’ un tentativo di arginare quel boom di ingressi illegali che si era verificato nel 2022, e che secondo i repubblicani era stato incoraggiato dai messaggi lassisti del partito democratico in tema d’immigrazione. L’anno scorso ci furono due milioni di attraversamenti illegali del confine, secondo i dati della Border Patrol, la polizia di frontiera.

Biden vuole difendersi dall’accusa di avere creato il caos alle frontiere e di avere contribuito a una nuova invasione di stranieri senza documenti, con tutti i problemi che comportano. Con le procedure pre-esistenti, cio con le regole normali sul diritto di asilo in vigore prima del Title 42, molti clandestini una volta raggiunto il territorio degli Stati Uniti facevano perdere le loro tracce, diventavano irreperibili nell’attesa che i tribunali appositi smaltissero le procedure e i controlli sui loro casi. Qualora si verificasse che mancavano le condizioni per l’asilo, le espulsioni venivano raramente eseguite, perch gli interessati erano spariti.

Riprende l’immigrazione legale

Nel frattempo per Biden sta cercando di riattivare dei flussi migratori regolari. Nel corso del 2022 la sua Amministrazione ha rilasciato 7,3 milioni di visti, dai permessi di lavoro temporanei alle Green Card a durata indeterminata. L’immigrazione legale tornata ai livelli pre-Trump. La sfida di Biden dimostrare che i flussi migratori possono essere governati: in modo da bilanciare le esigenze del mercato del lavoro, con quella della legalit, l’ordine, il senso di sicurezza dei cittadini.

Dal mondo delle imprese viene una pressione formidabile perch aumentino le concessioni di visti. Il mercato del lavoro vicino al pieno impiego, la disoccupazione scesa al 3,4% della forza lavoro, il livello pi basso da 53 anni. Gli imprenditori lamentano la difficolt a riempire i posti vacanti: per ogni disoccupato ci sono due offerte di lavoro disponibili. Per la concorrenza tra i datori di lavoro per reclutare manodopera ha un effetto benefico: gli aumenti salariali pi elevati da quarant’anni, concentrati soprattutto nelle fasce pi basse cio lavoratori del settore turistico-alberghiero, camerieri dei ristoranti, fattorini delle consegne, muratori nell’edilizia.

Tutta la classe operaia, quella tradizionale e quella di tipo nuovo, incassa i vantaggi di una immigrazione ridotta. In queste mansioni premiate dagli aumenti salariali pi consistenti c’ una folta rappresentanza di minoranze etniche come i Black e i latinos. Due constituency elettorali che negli ultimi anni avevano visto un’emorragia di voti verso il partito repubblicano, e che Biden spera di recuperare.

26 febbraio 2023 (modifica il 26 febbraio 2023 | 16:31)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.