di Alessandra ArachiIl leader dei Verdi: bisogna controbilanciare la nostra presenza: perché Azione, che vale più o meno quanto noi, deve pretendere un peso elettorale che non ha? Angelo Bonelli, lei e Fratoianni avete rifiutato il diritto di tribuna che il Pd vi ha offerto. Perché? «È una proposta irricevibile, noi siamo un progetto politico che si sta fortemente radicando e riteniamo di avere più voti dello stesso Calenda». Davvero? «Basta guardare i risultati delle ultime Amministrative: noi abbiamo preso 70 consiglieri comunali con una media del 3%, Calenda è andato abbondantemente sotto». Vi va bene di non avere posto nei collegi uninominali? «Quell’accordo per noi non è vincolante. E poi se non candidano me e Fratoianni, allora non si candidano nemmeno gli altri: Calenda, Della Vedova, Di Maio, Tabacci e Letta. I punti dolenti sono altri». Quali? «Dobbiamo discutere nei contenuti, i nostri li riteniamo fondamentali. Pensiamo che sia necessario e urgente intervenire per contrastare l’emergenza climatica, incentivare l’energia rinnovabile, affermare il no al nucleare e stoppare il rincaro delle bollette». Pensa che vi ascolteranno? «Sono ottimista. Mi domando come il Pd di fronte a istanze che nel Paese sono molto sentite possa decidere di rinunciarvi. La presenza dei Verdi e della sinistra non è ornamentale. Ma poi c’è un’altra questione fondamentale». Quale? «L’accordo tra Pd e Calenda va rinegoziato». In che senso? «Bisogna controbilanciare la nostra presenza: perché Azione, che vale più o meno quanto noi, deve pretendere un peso elettorale che non ha?». Ci riuscirete? «Abbiamo un incontro con Letta e vedremo. Non si può trattare Calenda come un bambino viziato che siccome urla mamma e papà gli danno tutto». 3 agosto 2022 (modifica il 3 agosto 2022 | 10:18) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-03 08:19:00, Il leader dei Verdi: bisogna controbilanciare la nostra presenza: perché Azione, che vale più o meno quanto noi, deve pretendere un peso elettorale che non ha?, Alessandra Arachi