Bonus cultura, due carte al posto della 18App: una per Isee e una per chi prende 100 alla maturità

Bonus cultura, due carte al posto della 18App: una per Isee e una per chi prende 100 alla maturità

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scuola e cultura

di Alessia Conzonato22 dic 2022

Bonus cultura, due carte al posto della 18App: una per Isee e una per chi prende 100 alla maturità

La fine della 18App – il bonus da 500 euro rivolto ai diciottenni per l’acquisto di prodotti e attivit culturali – ormai vicina. Al suo posto saranno introdotte due carte: una Carta Cultura Giovani, assegnata ai neomaggiorenni il cui nucleo familiare ha un Isee inferiore ai 35 mila euro, e una Carta Merito, destinata a coloro che hanno ottenuto il voto massimo di 100/100 all’esame di maturit. Ciascuna ha il valore di 500 euro e sono separate, ma cumulabili fino a un massimo di mille euro nel caso in cui i ragazzi rispettino entrambi i requisiti. Inoltre, stato istituito un sistema di controlli e sanzioni per evitare truffe e utilizzi impropri dell’incentivo: per gli esercenti l’ammenda sar tra un minimo di mille euro fino a 50 volte la cifra impiegata indebitamente.

La nuova misura, intanto, finisce nel mirino della Ragioneria dello Stato, tra le 44 correzioni che i tecnici chiedono di apportare in vista dell’approdo della manovra alla Camera: sotto la lente di ingrandimento sarebbero finite le modalit con cui sono scritte le coperture per il 2023.

A gennaio saranno definiti gli acquisti

A spiegare il nuovo riassetto stata la stessa premier Giorgia Meloni: 18App viene sostituita e migliorata introducendo due nuove misure, separate ma cumulabili: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito. La prima riguarda un bonus per i diciottenni le cui famiglie hanno un Isee non superiore a 35 mila euro, e l’altra prevede un bonus di 500 euro per chi conseguir il diploma di istruzione secondaria superiore con una votazione di 100 centesimi. Inoltre, verranno rafforzati anche i meccanismi anti-truffa. Con queste misure diamo valore al merito e mettiamo in campo un sistema equo per rendere pi accessibile la cultura ai giovani. A gennaio 2023 verranno definiti, inoltre, anche i settori su cui il beneficio potr essere applicato dai neodiciottenni. Di certo, potr essere utilizzato per l’acquisto di libri, dal momento che le associazioni di categoria hanno pi volte evidenziato come la 18App abbia influito positivamente alla crescita del mercato. molto probabile che venga confermato anche per il pagamento dei biglietti per i concerti dal vivo, mentre le altre tipologie di spesa saranno decise con la collaborazione delle associazioni. Il ministro Sangiuliano convocher un tavolo ai primi di gennaio per un nuovo regolamento coinvolgendo tutte le associazioni di categoria, ha assicurato Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura e uno dei firmatari dell’emendamento.

Il disaccordo dell’opposizione

Ulteriori dettagli, quindi, saranno definiti pi avanti ma gi queste prime indicazioni creano un’ulteriore spaccatura tra la maggioranza e l’opposizione. Dario Franceschini, senatore Pd ed ex ministro della Cultura, in un’intervista a Il Messaggero ha affermato che l’emendamento assesta un duro colpo ai settori culturali, del tutto assenti nella politica economica del governo, e introduce spiacevoli differenziazioni tra i ragazzi. Il governo snatura irresponsabilmente una misura che ha funzionato e che stata riconosciuta a livello internazionale come un modello da seguire. Ridurre la platea dei beneficiari, inserire barriere di reddito — ha aggiunto — vuol dire travolgere il stravolgere il valore educativo e simbolico dello strumento e tradirne lo spirito. Il bonus cultura deve restare universale. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha definito questo restyling uno scandalo: Per chiarezza, 230 milioni di euro che erano per i giovani con 18App vengono azzerati e nello stesso bilancio mettono 890 milioni di euro per i presidenti della Serie A, ha detto facendo riferimento all’approvazione dell’emendamento che proroga la norma cosiddetta “salva-calcio”.

Le associazioni preoccupate

Se da una parte l’opposizione fermamente contraria, dall’altra le categorie coinvolte dalla misura sono preoccupate che la riduzione della platea di beneficiari si traduca per loro in un calo del settore della cultura. Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie), a Il Sole 24 Ore ha spiegato che siamo preoccupatissimi. Non solo la soglia Isee esclude una parte rilevante dei ragazzi, ma le complicatissime procedure necessarie ad accedere al provvedimento scoraggeranno anche tutti gli altri. Aggiunge, inoltre, che si indebolisce una misura che ha raggiunto risultati di assoluto rilievo, conquistando alla lettura – sono dati Istat – 183 mila giovani che l’avevano abbandonata negli anni precedenti la maturit. Federculture avanza al governo la richiesta da parte di tutte le organizzazioni e gli operatori del settore di mantenere la norma allo stato attuale e aprire un tavolo di confronto successivamente per valutare insieme eventuali modifiche.

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