Il Bonus cultura cambia veste ma solo dal 2024. A beneficiare delle novità, quindi, saranno i nati nel 2005.
Nel 2023 non cambierà nulla e chi ha compiuto, quindi, i 18 anni nel corso del 2022 potrà continuare a fruire come gli scorsi anni del Bonus cultura con la 18App. Tutti i nati nel 2004, quindi, che hanno compiuto nel 2022 i 18 anni non subiranno nessun cambiamento per il Bonus e riceveranno come tutti quelli che li hanno compiuti negli anni precedenti, i 500 euro sull’APP.
La novità riguarda i giovani che i 18 anni li compiranno nel 2023, i nati nel 2005. E che quindi potranno richiedere e spendere il Bonus solo nel 2024. In manovra per questi neo diciottenni è stato inserito un meccanismo diverso che prevede due diverse misure, cumulabili tra loro. Una basata sul reddito e una sul merito.
Come funzionerà il Bonus cultura per i nati nel 2005?
Chi compie i 18 anni nel corso del 2023 avrà un meccanismo diverso per avere accesso al Bonus cultura. Che in realtà si sdoppia in due bonus distinti:
- uno erogato per reddito ai giovani che appartengono a nuclei familiari con reddito fino a 35.000 euro (Carta della Cultura)
- l’altro erogato per merito che andrà solo a chi otterrà il diploma con il massimo dei voti, ovvero 100/100 (Carta del merito).
Entrambe le carte avranno un valore di 500 euro ciascuna e saranno cumulabili tra loro. Uno studente con reddito fino a 35.000 euro che si diploma con il massimo dei voti, quindi, avrà un Bonus da 1.000 euro.
Gli acquisti previsti con i soldi del Bonus sono sostanzialmente gli stessi che erano possibili con la 18App: musica, teatro, libri, musei, eventi culturali. Ma limitando l’erogazione solo a chi ha un ISEE fino ad un certo limite il costo per le casse dello Stato saranno minori.
Molte sono state le critiche a questa scelta del Governo, soprattutto sul fatto di limitare il Bonus in base all’ISEE visto che doveva essere una sorta di Bonus da spendere in cultura al cittadino diventato maggiorenne, indipendentemente dal reddito.
Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura alla Camera ha però sottolineato che “Vogliamo premiare il merito, per noi come abbiamo sempre detto è un pregio. Il nostro intervento è volto a favore delle istanze sociali e del merito”.
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