Boris Becker: In carcere ho avuto paura. I tennisti oggi sono troppo educati

Boris Becker: In carcere ho avuto paura. I tennisti oggi sono troppo educati

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di Andrea Sereni

L’ex tennista tornato da poco in Germania, dopo oltre sette mesi trascorsi in galera in Inghilterra: Ero circondato da assassini, spacciatori. Avevo bisogno di tutta la mia forza per sopravvivere. Il rumore delle chiavi della cella non lo dimenticher mai

Elegantissimo, fisicamente tirato a lucido come non lo si vedeva da tempo, Boris Becker riapparso al Festival del cinema di Berlino. Accanto a lui, come poco meno di un anno fa al tribunale di Southwark, la compagna Lilian de Carvalho Monteiro. Come cambia la vita. Quella volta il pi precoce vincitore di Wimbledon veniva condannato per bancarotta fraudolenta a due anni e mezzo di carcere. Dietro le sbarre c’ stato per diversi mesi, detenuto A2923EV, prima di essere estradato nella natia Germania (a bordo di un jet privato di un amico). E ora rieccolo a Berlino, sorridente mentre presenta il docufilm Boom! Boom! Il mondo vs. Boris Becker. Quando gli parlano del carcere sa anche scherzare, dice che era via, in vacanza. Gi a gennaio ha ripreso a commentare il tennis per Eurosport. Non mi sembra cos strano essere tornato alla vita normale. Dicono che dopo un po’ di anni il carcere pu entrarti in testa, ma io ci sono stato otto mesi e sei giorni, poco tempo, racconta Becker nella prima intervista in inglese, concessa al Financial Times (dopo quella rilasciata a dicembre all’emittente tedesca Sat1, dietro compenso di 500 mila euro).

Lo scorso aprile il giudice nel condannarlo spiegava che Boris non aveva mostrato alcun rimorso per le sue azioni. Le parole dell’ex tennista oggi sono diverse: Sono consapevole di aver avuto una seconda possibilit, dice apprezzando che marchi come Eurosport e Puma siano rimasti al suo fianco in questi mesi. Se ti guardi troppo indietro e ti scoraggi, poi accusi il giudice o la giuria o Dio sa chi altro, non arrivi a nulla. La cosa pi difficile nel tennis dimenticare doppi falli e occasioni perse, la maggior parte dei giocatori non riesce a farlo. Solo quelli molto bravi non vedono l’ora che arrivi la prossima chance. quello che sto facendo, continua Boris. Le prigioni riabilitano le persone? No, risponde secco.

Becker racconta la sua esperienza in carcere: Wandsworth , in parole povere, un buco di m…a. un posto pericoloso. Dopo la prima settimana l, ho capito che quella era sopravvivenza. Avessi guardato indietro, mi sarei perso. Avevo bisogno di tutta la mia energia per sopravvivere ogni singolo giorno. Per questo sono rimasto lucido. E ancora: Quando arrivano con le chiavi della cella lo senti, un rumore che non dimentichi mai. Io ho una mente forte e una buona immaginazione. In galera vivi nella tua testa, pensi a cosa potevi fare diversamente. Nega di aver ricevuto un trattamento di favore in prigione, come di aver bevuto t con le guardie. Anzi, rimarca che se mi fossi chiamato Peter Smith e non avessi vinto Wimbledon a 17 anni, probabilmente l’accusa non mi avrebbe perseguitato con 29 capi d’imputazione (in realt sono 24, dalla maggior parte dei quali stato assolto, ndr).

Nel carcere di Wandsworth ha insegnato matematica e inglese, in quello di Huntercombe, dove stato in un secondo momento trasferito, trascorreva tutto il giorno in cella: La gente urla, bussa alla porta. Ero circondato da assassini, spacciatori. All’inizio hai paura, perch magari questa persona che accanto a te ha ucciso con le sue mani, poi diventa tuo amico. Anche a Huntercombe, dopo un po’, ha ottenuto un lavoro come insegnante di ginnastica e filosofia. Abituato a hotel di lusso e costretto quando ancora giocava a prendere dei sonniferi, in cella Boris da quel punto di vista non ha avuto problemi: Il materasso era il pi piccolo che ho avuto in vita mia, ma ho dormito cos bene. Forse ne avevo bisogno. Lo ha aiutato la fede: Dentro sono diventato molto pi religioso.

Parla della compagna per la vita Lilian, ammette di averle detto dopo la sentenza che avrebbe capito se lei lo avesse lasciato: Le ho detto: sei molto pi giovane di me, non devi aspettare. Mi ha risposto: “Siamo una squadra, supereremo questo insieme”. Gli occhi si arrossano quando parla dei figli, Noah e Elias che lo sono andati a trovare in prigione (Erano spaventati), Anna e Amadeus, che ha 13 anni e vive con la madre Lilly a Londra, dove Boris non pu pi andare: dura. Parliamo su FaceTime a giorni alterni. Ha imparato la lezione? Che devo stare attento con i miei soldi? S. Dovrei avere consiglieri migliori? S. Far come quando giocavo, ascolter il mio buon senso, invece di avere queste decine di consulenti e avvocati.

C’ spazio per un ricordo del Becker tennista: La gente a volte dimentica che per diventare numero uno devi fare cose fuori dalla norma. Per pensare di vincere Wimbledon a 17 e 18 anni devi essere pazzo. Non guarda con invidia ai record di Djokovic, Nadal e Federer: Pure se avessi potuto vincere 22 Slam, perch avrei dovuto volerlo? A volte non davo il massimo perch non ne valeva la pena. Come avrebbe sfidato Nole, Rafa e Roger? Mi sarei affacciato negli spogliatoi e avrei fatto un commento sulle loro mogli, scherza ma neanche troppo Becker. Con i miei rivali bisognava separarci altrimenti ci prendevamo a pugni. Oggi i giocatori sono troppo rispettosi l’uno dell’altro. Vorrebbe tornare a commentare Wimbledon: Mi piacerebbe, ma non accadr quest’anno. La porta non chiusa. Sono ancora in gioco. Basta giocare meglio. Devo solo giocare meglio.

25 febbraio 2023 (modifica il 25 febbraio 2023 | 15:32)

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