di Luigi Ippolito, nostro corrispondente a Londra
Regno Unito, nei sondaggi i laburisti sono in grande vantaggio e l’attuale primo ministro Rishi Sunak non riesce ad avere visibilit. Ieri una cena al Carlton Club in onore di Bojo
La sigla BBB (Bring Back Boris, riportate indietro Boris): la parola in codice che si scambiano su WhatsApp i deputati conservatori che puntano a reinstallare l’ex premier a Downing Street. La salva d’avvio della campagna stata probabilmente data ieri sera al Carlton Club, lo storico circolo dei Tories a St James’s: l Johnson stato invitato a una cena in suo onore, in occasione del disvelamento di un suo ritratto. Un’opportunit per dimostrare che Boris non sparito, dicono i suoi supporter, un evento per tenere viva la fiamma.
E non c’ dubbio che la nostalgia forte: fra la base del partito, Johnson di gran lunga pi popolare del primo ministro Rishi Sunak, la cui visibilit resta scarsa. E sono in tanti quelli che adesso considerano un errore aver cacciato frettolosamente un leader che, pur con mille difetti, ha ancora la capacit di trascinare l’elettorato. Per i fedelissimi, entro fine anno Boris sar di nuovo a Downing Street.
senz’altro questo il tema politico sottotraccia (ma neppure tanto) del 2023 in Gran Bretagna: sui giornali i commentatori ne discutono e le vignette si sprecano.
Quanto a Boris, lui non si sbilancia e tiene le carte coperte. Nel discorso di ieri sera al Carlton Club, avrebbe insistito sui pilastri della sua eredit politica da preservare, ossia la Brexit e l’appoggio all’Ucraina. Se il premier Sunak quasi invisibile, Boris iperattivo e tiene il fiato sul collo del governo: in particolare, star ben attento a che non si facciano troppe concessioni alla Ue sull’Irlanda del Nord e che ci si affretti a fare un bel fal della residua legislazione europea.
Ma dal fronte ucraino che potrebbe arrivare la sorpresa. Johnson andr presto a Washington per sostenere la causa di Kiev e si parla di una Fondazione a supporto: da qui la voce che Boris potrebbe essere nominato inviato anglo-americano per l’Ucraina, incaricato di tenere direttamente i rapporti col leader di Kiev, Zelensky. Un ruolo che indubbiamente darebbe a Boris una ulteriore visibilit.
Non che ne abbia granch bisogno, in realt: oltre a fare discorsi in giro per il mondo (che gli hanno fruttato gi oltre un milione), lui sta per concludere un accordo per scrivere le sue memorie. Ma anche sul fronte politico lo si vede a Westminster quasi tutte le settimane ed attivo a fare campagna nella sua circoscrizione alla periferia di Londra.
A Downing Street, nello staff di Sunak, comincia a farsi strada la percezione che Johnson rappresenti una minaccia reale: ma per i laburisti che Boris la minaccia pi grande. L’opposizione di sinistra gode finora di un vantaggio nei sondaggi che appare incolmabile — oltre 20 punti — e sono la maggioranza quelli che danno per scontata una vittoria del partito guidato da Keir Starmer alle elezioni del 2024. A meno che…
Johnson nel 2019 aveva strappato ai laburisti il Nord operaio dell’Inghilterra, costruendo una formidabile coalizione elettorale di conservatori tradizionali e ceti popolari: un’impresa che solo a lui pu riuscire e che, se ripetuta, potrebbe negare ai laburisti la vittoria. La scelta fra Boris o morire, dicono i suoi fedelissimi.
Il vero inciampo potrebbe venire per dal fronte domestico: pare che la moglie Carrie abbia vissuto con sollievo l’uscita da Downing Street. E che per ora non abbia nessuna voglia di tornarci. Si vedr.
11 gennaio 2023 (modifica il 11 gennaio 2023 | 07:26)
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