Bremmer: «Zar sempre più pericoloso. Adesso il conflitto può estendersi alla Nato» Nella notte raid russi su Zaporizhzhia e Kiev

Bremmer: «Zar sempre più pericoloso. Adesso il conflitto può estendersi alla Nato» Nella notte raid russi su Zaporizhzhia e Kiev

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di Giuseppe Sarcina

Il politologo statunitense: «Mosca potrebbe lanciare un allarme falso. Umori del Cremlino cupi per le posizioni di Meloni»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

WASHINGTON — «Gli attacchi all’Italia? Un altro segnale che Putin sia sempre più arrabbiato e quindi sempre più pericoloso. Ora aumentano le probabilità che la guerra possa investire qualche Paese della Nato». Ian Bremmer, 52 anni, politologo, fondatore e il presidente del centro studi Eurasia Group, vede «molti preparativi in corso per un inverno pieno di rischi».

Putin continuerà a scommettere sulle divisioni europee?

«I russi si stanno sempre più rendendo conto che gli europei sono ancora decisamente compatti, nonostante le difficoltà economiche. La Ue ha approvato all’unanimità otto pacchetti di sanzioni contro Mosca. Inoltre tutti i 27 Paesi hanno aperto alla possibilità che l’Ucraina entri nell’Unione europea. I prezzi del gas stanno scendendo. È chiaro che tutto ciò stia facendo innervosire, arrabbiare sempre di più Putin. E questo si riflette sul fronte diplomatico, ma credo che cominceremo a vederne gli effetti anche sul piano militare».

Ieri la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zackharova, ha accusato l’Italia di aver portato «un attacco provocatorio alla Russia» escludendola dal vertice sulle armi di distruzione di massa in corso a Roma…

«Sì anche questo è un segnale degli umori cupi del Cremlino, anche nei confronti dell’Italia. La premier Giorgia Meloni aderisce alla linea dura su armi e sanzioni. Ma mi aspetto che i russi cercheranno di incunearsi nelle possibili divisioni nella coalizione che sostiene il governo italiano. Chiaramente il Cremlino ha preso nota delle dichiarazioni di Berlusconi a favore di Putin. In ogni caso questo è solo un aspetto laterale di ciò che potrà accadere nelle prossime settimane».

Che cosa teme?

«Che la guerra investa qualche Paese della Nato. Sono in corso molti preparativi sul piano militare. La Russia potrebbe lanciare un allarme falso, grottesco, sostenendo che l’Ucraina sia sul punto di usare una “bomba sporca” (un ordigno convenzionale arricchito da materiale radioattivo ndr). Putin potrebbe allora dare il via ad attacchi unilaterali contro infrastrutture strategiche in Europa, come le dorsali delle telecomunicazioni o gli stessi gasdotti. Ci potrebbero essere molte incursioni cibernetiche o azioni di sabotaggio sul campo».

Pensa ad attacchi come quello contro il gasdotto Nord Stream?

«Quello è stato un passaggio chiave. Ancora non sappiamo chi abbia danneggiato i tubi. Potrebbero essere stati gli ucraini, con l’appoggio degli europei o degli americani. Oppure la responsabilità potrebbe essere dei russi. Se fosse vera la prima ipotesi, Putin si sentirebbe autorizzato a condurre azioni simili. Se fosse vera la seconda, i russi sarebbero comunque incoraggiati ad andare avanti, visto che la reazione dell’Occidente non è stata così dura come si sarebbe potuto pensare. Ecco perché penso che siano aumentate in modo significativo le possibilità che il conflitto possa uscire dai confini dell’Ucraina».

La Casa Bianca continuerà a sostenere l’Ucraina?

«Credo che i repubblicani conquisteranno la Camera nelle elezioni di midterm: ci sarà più controllo sugli aiuti inviati a Kiev. Però non mi aspetto cambiamenti di linea nel breve termine. Altra cosa sarà se e quando Trump si candiderà. A quel punto aumenteranno le divisioni tra i parlamentari».

27 ottobre 2022 (modifica il 27 ottobre 2022 | 08:11)

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, 2022-10-27 06:12:00, Il politologo statunitense: «Mosca potrebbe lanciare un allarme falso. Umori del Cremlino cupi per le posizioni di Meloni», Giuseppe Sarcina

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