Brexit, accordo decisivo tra Londra e Ue sullo status dellIrlanda del Nord

Brexit, accordo decisivo tra Londra e Ue sullo status dellIrlanda del Nord

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di Luigi Ippolito

Sorrisi tra il premier Sunak e van der Leyen: Un nuovo capitolo nelle nostre relazioni. Ma gli unionisti e Boris Johnson potrebbero boicottare l’intesa. Polemiche per il t offerto da re Carlo alla presidente della Commissione europea

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA Era il grande nodo irrisolto della Brexit: lo status dell’Irlanda del Nord. Ma dopo due anni di scontri, polemiche e ripicche Gran Bretagna e Unione europea hanno raggiunto un accordo che spiana la strada anche a una normalizzazione dei rapporti fra Londra e Bruxelles.

Svolta decisiva

L’annuncio ufficiale stato dato nel pomeriggio dal premier Rishi Sunak e dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, giunta appositamente a Londra per suggellare l’intesa, battezzata schema Windsor perch gli ultimi tocchi sono stati dati nella cittadina che ospita il castello reale. Quest’ultimo aspetto ha tuttavia suscitato polemiche per il coinvolgimento di re Carlo, che ha incontrato anche lui la leader europea per un t: una cosa giudicata da alcuni costituzionalmente poco saggia, perch il governo ha finito per implicare la Corona in una questione squisitamente politica. Una svolta decisiva — hanno definito l’intesa Sunak e von der Leyen — che apre un nuovo capitolo nelle relazioni euro-britanniche. Ma se vero che il premier di Londra ha strappato importanti concessioni a Bruxelles, bisogna vedere se riuscir a vendere l’accordo agli unionisti protestanti nordirlandesi e all’ala euroscettica del partito conservatore, capeggiata da Boris Johnson: e su questo Sunak si sta giocando la sua autorit politica e il suo stesso futuro.

Rapporti avvelenati

La questione nordirlandese ha avvelenato i rapporti fra Londra e la Ue fin dal momento della Brexit: l’Irlanda del Nord era diventata l’unica frontiera di terra fra Gran Bretagna e Unione Europea, ma per evitare il ritorno a un confine fisico fra la provincia britannica e la Repubblica d’Irlanda a Sud — la cui rimozione uno dei cardini degli accordi di pace di 25 anni fa — si era deciso di lasciare l’Irlanda del Nord nel mercato unico. Questo per aveva comportato l’instaurazione di un confine di fatto fra Gran Bretagna e Nord Irlanda, che non solo minava l’unit del Regno Unito, ma causava tutta una serie di problemi pratici nel transito di merci, medicinali e tanto altro fra quelle che sono due territori della stessa nazione. Una situazione che aveva suscitato la rabbia degli unionisti, che si erano visti tagliati fuori dalla madrepatria: tanto che si sono ritirati per protesta dalle istituzioni comuni di Belfast, paralizzando ogni processo politico.

L’intesa dei due corridoi

Una tensione, questa, che lasciava temere per la stessa tenuta degli accordi di pace che nel ’98 avevano messo fine a decenni di sanguinosa guerra civile. Ora lo schema Windsor indica una soluzione allo stallo: il cardine della nuova intesa la definizione di un corridoio verde per le merci britanniche che restano in Irlanda del Nord, per le quali non ci saranno praticamente controlli, e un corridoio rosso per le merci destinate invece al mercato europeo. Ma non si tratta solo di un problema commerciale, perch al cuore c’ una questione di sovranit: e su questo punto Sunak ha portato a casa molto, ma non poteva ottenere tutto. Infatti le leggi europee continueranno ad applicarsi in Irlanda del Nord, anche se le autorit della provincia avranno diritto a esercitare un freno di emergenza: ma Ursula von der Leyen stata chiara nel ribadire che la Corte di Giustizia europea avr l’ultima parola sulle dispute.

Gli unionisti prendono tempo

Queste una linea rossa per gli unionisti e gli euroscettici, che rifiutano l’idea che una istanza straniera possa avere voce in capitolo all’interno della Gran Bretagna: ne va del principio stesso della Brexit, che implica il pieno recupero della sovranit britannica. Gli unionisti hanno preso tempo prima di esprimere un giudizio definitivo e si sono riservati di studiare il testo dell’accordo nei dettagli: ma se dovessero opporsi, per Sunak la strada sarebbe in salita. Soprattutto se un certo Boris Johnson dovesse scendere in campo per sabotare lo schema Windsor.

27 febbraio 2023 (modifica il 27 febbraio 2023 | 18:09)

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