Brittney Griner, ecco cosa sta succedendo alla stella del basket Usa arrestata in Russia

Brittney Griner, ecco cosa sta succedendo alla stella del basket Usa arrestata in Russia

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di Lorenzo Nicolao

La giocatrice dell’Ekaterinburg era stata fermata per «possesso di droga». Ora è in custodia da quasi un mese. Negli Stati Uniti temono possa essere trattata come un ostaggio dopo le sanzioni che hanno colpito Mosca

Il 17 febbraio scorso era stata arrestata all’aeroporto moscovita di Sheremetyevo per aver portato con sé da New York un vaporizzatore e alcune cartucce di oli essenziali a base di hashish. Da quel momento in poi, della stella americana dell’Nba femminile Brittney Griner non si è saputo più nulla, se non che possa rischiare dai cinque ai dieci anni di carcere.

La giocatrice di basket già vincitrice di due Olimpiadi (Rio 2016 e Tokyo 2020) si trovava in Russia perché nelle settimane di pausa del campionato americano ne aveva approfittato per giocare con la maglia dell’Ekaterinburg. Griner però non è praticamente più riuscita a comunicare con il suo Paese, nell’arco delle tre settimane di custodia che sono già trascorse, per quanto dal dipartimento di Stato Usa il repubblicano Colin Allred abbia rivelato che la cestista sia riuscita a parlare almeno con il suo avvocato, che avrebbe trasmesso poi qualche informazione sia all’agente, sia alla famiglia della giocatrice. Al momento la custodia è finalizzata allo svolgimento di un processo penale, ma il come e il quando possa avere luogo non sono chiari. In Russia l’hashish è una sostanza illegale, ragione formale dell’arresto dagli agenti alla dogana dell’aeroporto russo, con tanto di video della giocatrice fermata ai controlli. A dispetto di ogni dichiarazione ufficiale, il provvedimento viene però visto da molti negli Stati Uniti come premeditato e pretestuoso, temendo che non sarà seguito da un trattamento legale equo. Con il conflitto tra Russia e Ucraina le tensioni tra Mosca e Washington sono poi cresciute ulteriormente, anche per via delle sanzioni economiche, tutti motivi per i quali temono oltreoceano ritorsioni nei confronti della propria atleta, come fosse un ostaggio politico di alto profilo.

Dopo quasi un mese dalla Russia non hanno fatto sapere nulla sulle sorti della giocatrice texana, né dove sia detenuta. La deputata democratica americana Sheila Jackson Lee ha chiesto il suo immediato rilascio, mentre un altro esponente del partito, John Garamendi, ha ammesso che in questo periodo, per via della guerra, sarà molto difficile negoziare la libertà di Griner. La moglie della giocatrice Cherelle, molto preoccupata per il destino della compagna, ha fatto diversi annunci pubblici per provare a sollecitare la diplomazia Usa, dopo aver scritto sul proprio account Instagram che «non ha parole per descrivere il suo stato d’animo oppresso dall’ansia e dal dolore». Il funzionario Jonathan Franks, che ha lavorato per anni per conto di numerosi cittadini americani che si erano trovati nella medesima situazione della Griner, ritiene allo stesso modo che l’arresto sia eccessivo, al quale ha fatto seguito da una detenzione illecita e arbitraria. «La stanno facendo sembrare un boss della droga», ha detto alla Cnn. «Nessuno in Russia ottiene un giusto processo, è tutto truccato, in questa fase storica più che mai». Anche il giornalista Jason Rezaian, che lavorando con il Washington Post era stato arrestato in Iran nel 2014 e rilasciato solo nel 2016, ha manifestato il proprio parere sulla vicenda. «Un simile provvedimento da parte delle autorità russe sarebbe stato preso anche senza pretesti. Il caso di Griner non può infatti essere considerato un episodio a sé, rispetto a quanto stia accadendo in Ucraina, oltre alle sanzioni che hanno colpito Mosca negli ultimi giorni. La cautela in questi casi può essere nell’interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma non agevolerà certamente la liberazione della giocatrice». Questo il parere di chi ha vissuto prima dell’atleta la medesima esperienza.

15 marzo 2022 (modifica il 15 marzo 2022 | 12:07)

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, 2022-03-17 10:57:00, La giocatrice dell’Ekaterinburg era stata fermata per «possesso di droga». Ora è in custodia da quasi un mese. Negli Stati Uniti temono possa essere trattata come un ostaggio dopo le sanzioni che hanno colpito Mosca , Lorenzo Nicolao

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