Btp e gli altri titoli, un tris di scadenze per guadagnare fino al 4%

Btp e gli altri titoli, un tris di scadenze per guadagnare fino al 4%

Spread the love

investimenti

di Angelo Drusiani27 dic 2022

Btp e gli altri titoli, un tris di scadenze per guadagnare fino al 4%

Due, cinque e dieci anni di durata. La scelta meno aggressiva e, probabilmente, foriera di buoni risultati, in termini di rendimento (oggi compreso tra il 2 e il 4%) e, in prospettiva non lontanissima, di guadagni in conto capitale. I titoli di Stato sono pi facilmente acquistabili e di lettura semplicissima, perch si basano sui tre elementi fondamentali, durata, cedola e prezzo di mercato.Dai quali scaturisce immediatamente il rendimento previsto all’atto del rimborso finale. Ma nulla vieta che il titolo stesso possa essere venduto anzitempo, con prospettiva di un discreto guadagno in conto capitale. La squadra su tre pilastri, Francia, Germania e Italia. Tre anche le scadenze prese in esame: biennale, quinquennale e decennale. Il confronto, naturalmente, premierebbe i Btp del Tesoro italiano, ma in una saggia diversificazione il rendimento degli altri due emittenti risulter inferiore a fronte di un miglior grado di affidabilit. Grazie, soprattutto, al minore debito pubblico complessivo.

Btp e gli altri titoli, un tris di scadenze per guadagnare fino al 4%

Mix vincente

Miscelare rischiosit e rendimento la migliore strategia possibile. Ora, come in passato. I maggiori rendimenti, come spesso si verifica, si ottengono investendo sui titoli con scadenza pi lontana, ma, finita l’era dei tassi negativi, anche le altre durate, pur inferiori, offrono un discreto ritorno in termini di rendimento stesso. Fuochi d‘artificio a met dicembre? I fuochisti, in questo caso, saranno i presidenti delle banche centrali statunitense, di Eurozona e d’Inghilterra. Forse desiderosi di accendere le micce, ma frenati, in misura crescente, dai loro consiglieri. Timorosi, questi ultimi, che un eccesso di rigidit, in materia di tassi, possa produrre pi danni che benefici. In sostanza, Avanti, Pedro, con giudizio, se puoi, parafrasando Manzoni. S, perch un ulteriore, marcato aumento del tasso di riferimento negli Stati Uniti, come nelle altre due realt, potrebbe spalancare la porta ad una recessione in gran parte dell’Occidente del pianeta. Situazione, peraltro, temuta, soprattutto per l’impennata dei costi delle materie prime, il cui negativo impatto sui conti delle aziende e delle famiglie tutt’altro che rientrato. L’ipotesi pi plausibile era, fino a qualche giorno fa, che Bce e Banca d’Inghilterra avrebbero confermato una politica non dissimile da quella attuata il mese scorso, con un rialzo di 0,75 punti, mentre oltre Atlantico l’aumento si sarebbe potuto attestare allo 0,50.

Superare la prospettiva dei tassi

Ora che il Generale Inverno prender il comando del clima, imprenditori e famiglie rischierebbero di doversi indebitare, non per effettuare investimenti produttivi, ma per evitare di convivere con temperature di cui si sono perse le tracce. Non sar un’impresa semplice evitare nuovi, importanti rialzi dei tassi di riferimento, gi ora, ma la futura strategia non potr che incamminarsi su questo percorso. Penauna stagnazione non in linea con le prospettive di crescita dell’economia globale. Al di l degli aspetti economici e umani, strettamente legati tra di loro, come prepararsi ad affrontare non solo e non tanto le decisioni di met mese, ma soprattutto i mesi successivi e il prossimo anno. Orientando la componente obbligazionaria, in seno al portafoglio titoli, verso le emissioni a cedola fissa con durata due, cinque e dieci anni. Per coglierne, probabilmente, i frutti migliori tra dodici, diciotto mesi. Quando non sar da escludere un ritorno alla normalit dei costi delle materie prime e dei relativi aggravi a carico di imprese e famiglie. Momento in cui, la politica restrittiva dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali potrebbe avere esaurito il proprio compito.

Iscriviti alle newsletter di L’Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di James Fontanella-Khan e Carlo Invernizzi Accetti
L’Europa e L’Italia viste dall’America

E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.