obbligazioni
di Angelo Drusiani05 feb 2023
Ancorch il ritorno del livello di incremento del costo della vita al 2% resti un obiettivo di medio termine per la Banca centrale europea quasi certo che il valore dei tassi ufficiali continuer ad aumentare, seppure per valori non aggressivi, com’ accaduto nei mesi passati. L’effetto immediato, seppure graduale, sar quasi certamente il lento incremento dei rendimenti delle emissioni obbligazionarie a cedola fissa.
Il traguardo
Fin d’ora, probabilmente, il rendimento dell’emissione decennale del nostro Paese potrebbe salire dall’attuale 4%. A fronte, come accade in questi casi, di un ritorno del valore di mercato a prezzi via via cedenti. All’atto pratico, nell’ipotesi che i rendimenti di mercato salgano o scendano di un punto, il prezzo dell’emissione decennale subisce una variazione di circa otto punti. In discesa, se i tassi salgono, in ripresa, nel caso opposto. Tatticamente, a fronte di un aumento del rendimento dell’emissione decennale che tenda al 4,5% , sarebbe una buona strategia immettere in portafoglio una parte del capitale non investito di cui si dispone. Non si pu escludere che il rendimento di questa scadenza possa salire solo marginalmente, nel caso la tendenza del costo della vita, manifestatasi negli ultimi mesi, soprattutto oltre Atlantico, tenda ad arrestarsi.
Le durate
L’offerta di titoli del Tesoro italiano, naturalmente, non si limita alla scadenza decennale, ma la presenza di emissioni governative varia dalla durata biennale a quella quinquennale, per superare di non pochi anni anche quella decennale, gi ricordata. Le scadenze con durata inferiore ai dieci anni propongono rendimenti via via inferiori a quello indicato per l’emissione decennale. Al tempo stesso, se si opta per durate a quindici o venti anni, la redditivit aumenta, seppure in misura non fortissima. Ed la ragione che induce a ritenere l’investimento in Btp con durata decennale il pi interessante, perch rappresenta il migliore indicatore per scegliere quale strategia adottare in questa complessa fase dei mercati finanziari. Alle prese certamente con l’aumento dei prezzi delle materie prime, sempre meno invasivo, ma anche con una situazione politica internazionale inaspettata, causa la spaccatura tra Occidente e Oriente del pianeta.
Quanto puoi rischiare
Come agire? Per chi dispone di una propensione al rischio abbastanza contenuta, meglio optare per la scadenza massima quinquennale, con una modesta presenza di titoli con durata decennale. Si rovescia la strategia per chi, viceversa, ama investire su scadenze foriere di ipotetici risultati medio alti. In questo caso, la presenza rilevante sar quella della scadenza decennale. Percentualmente, nel caso della media propensione al rischio, la quota da destinare a questa tipologia potrebbe attestarsi al 15% della componente obbligazionaria. Valore che sale al 30% circa per la scadenza quinquennale. Per le emissioni con durata superiore ai dieci anni, il peso percentuale scende al 15%. La parte rimanente, 40%, andrebbe suddivisa tra emissioni societarie, anzich governative, e titoli di Stato a cedola variabile, i Cct. L’obiettivo quello, da un lato di difendere il patrimonio, se i rendimenti dovessero salire in misura inattesa, e, dall’altro, di diversificare .
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