“Il bullismo nelle scuole cittadine non è esploso questa settimana, è un fenomeno che dura da tempo, che non riguarda solo Palermo e che stiamo affrontando insieme alla Regione per contenerlo e debellarlo. Servono risorse e professionisti, ma soprattutto agire con tempestività già alle prime avvisaglie”.
Lo ha detto il direttore dell’USR Sicilia Giuseppe Pierro, parlando degli interventi che l’ex provveditorato sta programmando per contrastare il bullismo nelle scuole palermitane e siciliane. Interventi che prevedono ispettori e psicologi nelle scuole.
La misura nasce in primis in risposta alle vicende di violenza avvenute nei giorni scorsi presso l’istituto comprensivo Silvio Boccone (l’accoltellamento di uno studente da parte di un compagno di classe) e al liceo Regina Margherita (il pestaggio di una studentessa), spiega La Repubblica.
Per questo motivo, arriverà una task force di psicologi per aiutare i ragazzi a gestire e metabolizzare il trauma.
“Lo schema è lo stesso utilizzato per la scuola Falcone allo Zen dopo l’arresto della preside Daniela Lo Verde – precisa Pierro – I ragazzi a quell’età sono fragili e devono essere accompagnati nel percorso di elaborazione di quanto è accaduto“.
“Per la scuola Boccone è stato un brutto risveglio, insegnanti e dirigente scolastico non hanno percepito alcun segnale“, dice Pierro.
Le indagini dovranno fare luce su tutta la vicenda. Nel frattempo però potrebbe arrivare presto il progetto pilota per la “Prevenzione del bullismo e del cyberbullismo della Regione siciliana” voluto dall’Ufficio scolastico regionale e finanziato con 500mila euro nell’ultima Finanziaria.
“Non possiamo più aspettare, dobbiamo formare gli insegnanti sulle tematiche del bullismo e dar loro gli strumenti per riconoscerlo – sottolinea Pierro – E allo stesso tempo lanciare le campagne d’informazione a scuola che coinvolgano i ragazzi e i loro familiari”.
Prevista a tal proposito una cabina di regia fra assessorato regionale e Ufficio scolastico siciliano. Ne faranno parte dirigenti del dipartimento Istruzione, tecnici dell’Ufficio scolastico, docenti e psicologi.
Delicata anche la vicenda del pestaggio al Regina Margherita, dove una quindicenne ha battuto più volte la testa di una compagna di classe contro il banco.
“La ricostruzione della ragazza e di sua madre non coincidono con quanto mi dice il preside – continua Pierro – Attendo la relazione finale, poi se le due versioni sono diverse, invierò a scuola gli ispettori”.
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